Sant'Agata. L'intervista integrale a Carmine Valentino

"Con noi interventi straordinari per una città che ha riacquisito protagonismo"

Sant'Agata de Goti.  

Serenità e tranquillità. Ma anche la convinzione che per la città di Sant’Agata de’ Goti sarebbe stato importante conservare una guida politico amministrativa, in vista di quella attività già programmate e che vedranno la luce nei prossimi mesi.

Sono questi i pensieri di Carmine Valentino, sindaco di Sant’Agata de’ Goti “defenestrato” da una sentenza del Tar della Campania che accogliendo un ricorso presentato da due elettori, ha sancito lo scioglimento del consiglio comunale di Palazzo San Francesco.

Ma Valentino ci tiene a precisare che “la sentenza va letta negli elementi di natura squisitamente tecnico-procedurali e sicuramente non ribalta un risultato elettorale. La volontà popolare non è mai stata messa in discussione in questa sentenza”. Una volontà popolare che nel maggio 2014 aveva sancito la netta affermazione della lista “Avanti”: 3.970 voti contro i 3.293 della lista giunta seconda.

 

La sentenza ha di fatto sciolto il consiglio comunale di Sant’Agata de’ Goti. Al sindaco Valentino chiediamo se in questo momento c’è più rabbia o delusione?

Né rabbia e né delusione, ma serenità e tranquillità per affrontare in sede non solo amministrativa e giudiziaria eventualmente un prosieguo per quelle che sono le legittime, e ritengo anche fondate, rimostranze che faremo nelle sedi preposte. Stiamo valutando di appellare la sentenza al Consiglio di Stato, ma allo stesso tempo con la certezza che da un punto di vista squisitamente politico questa maggioranza consiliare che è stata in modo così brusco defenestrata con grosse responsabilità, anche in termini di ricadute negative che si avranno nei prossimi mesi per una serie di attività che sono state messe in campo dal punto di vista amministrativo e con i risultati che negli anni abbiamo conseguito e consolidato in una città come Sant’Agata de’ Goti, che sotto gli occhi di tutti ha realizzato importanti e strategici interventi su di un territorio che merita la massima attenzione. La serenità di affrontare eventualmente anche una competizione elettorale con la convinzione di aver fatto tutto quanto era possibile realizzare. Interventi straordinari per una città che ha riacquisito quel protagonismo che merita.

 

Cosa succederà adesso, dopo questa sentenza?

Al commissario nominato dalla Prefettura offro sin da ora la massima collaborazione e l’augurio di un buon lavoro perché sul tavolo ci sono tante iniziative che vanno attenzionate e portate avanti in continuità con l’azione amministrativa. Certo è che non avere in questo momento una guida politico-amministrativa legittimata dal consenso popolare è un qualcosa che fa tornare alla mente di ognuno di noi momenti storici difficili e complessi che ha vissuto questa città. Negli ultimi anni la stabilità di governo, la certezza di una guida politico-amministrativa ha dato i suoi frutti importanti, consolidando un protagonismo territoriale che non ha eguali nella storia della nostra città. Noi siamo certi e convinti che in questo momento più che rabbia, c’è una presa di coscienza generale dell’intera comunità santagatese che con voglia vuole guardare avanti con speranza e prospettiva. In particolare per i nostri giovani. Nella certezza che tanto si è fatto, e questo tanto continuerà ad essere patrimonio di tutti quanti i cittadini santagatesi. Questo era l’obiettivo che ci eravamo prefissati e che abbiamo raggiunto. Noi saremo qui a svolgere, sempre e comunque, fino in fondo, al servizio della gente, il nostro compito. 

 

E’ questa una sentenza che ribalta il risultato elettorale del 2014?

La sentenza va letta negli elementi di natura squisitamente tecnico-procedurali e sicuramente non ribalta un risultato elettorale. La volontà popolare non è mai stata messa i discussione in questa sentenza. Una volontà popolare che ha espresso con un ampio margine l’indicazione della classe dirigente e dell’amministrazione che doveva guidare questa città. E probabilmente vi è tanta voglia di ritornare a chiedere alla legittimità sovrana, il popolo, di riconfermare o meno la fiducia in una amministrazione che si andrà a proporre avendo numeri, uomini e donne, che possono sicuramente  garantire ancora una volta un percorso di linearità, coerenza, e stabilità di governo amministrativo. Rispetto a questo non è messo in dubbio il dato elettorale. Anzi, ritengo in questo momento che questa sentenza non possa altro che mortificare e umiliare una comunità che con grande dignità e grande senso di responsabilità aveva fatto una scelta nella continuità ed in una azione di buon governo per il nostro paese.

Vincenzo De Rosa