“La stagione estiva è stata puntualmente accompagnata da un’importante emergenza idrica che ha causato non pochi problemi, in particolar modo ai cittadini delle contrade di Cerreto Sannita. Se nel paese, salvo piccoli inconvenienti di qualche ora, il problema si sta maggiormente avvertendo ora, gli abitanti delle contrade hanno invece affrontato interruzioni della fornitura idrica di lunga durata che hanno superato le 48 ore, sino a toccare i quattro giorni. I disagi maggiori si sono registrati, come sempre, nella contrada delle Cesine”.
Parte da qui Italo D’Andrea, vicepresidente dell’associazione politico-culturale “Da Sempre per Cerreto” in una lunga nota.
“Sebbene costituito di diversi serbatoi di accumulo, l’acquedotto rurale della contrada non riesce a soddisfare la richiesta idrica nel periodo estivo, costringendo gli abitanti della zona a dotarsi di piccoli serbatoi e relative pompe per integrare le mancanze della fornitura comunale. Serbatoi e pompe che ovviamente hanno costi di manutenzione, vale a dire sacrifici economici aggiuntivi che minano il già precario equilibrio economico di tante famiglie. Inoltre è giusto ricordare che simili disagi si sono verificati e si stanno verificando anche nelle contrade di Madonna della Libera, Madonna del Carmine, San Giovanni, Trocchia, S. Anna, Crocella e Cerreto Vecchio, nonché nel centro urbano. Numerose sono state le lamentele dei cittadini che meritano di essere raccolte.
Sentiamo quindi il dovere di puntare i riflettori sull’annosa questione, nel tentativo di innescare un proficuo dialogo tra cittadini e amministratori che porti a dei risultati concreti. Comprendiamo anche le difficoltà economiche del comune che limitano le possibilità d’intervento, tuttavia si potrebbe dare maggiore ascolto ai cittadini, nel tentativo di individuare sprechi, comportamenti poco diligenti o allacci abusivi, e agli esperti che potrebbero analizzare la gravità della situazione, iniziando così ad inquadrare possibili soluzioni per il futuro. Nascondere la polvere sotto il tappeto è cosa inutile e pericolosa, il problema c’è ed è bene che se ne parli. Rispolverare i famosi “Consigli di contrada” potrebbe aiutare, se non altro per trovare un primo luogo d’incontro tra cittadini.
Ricordiamo infine che la “sfortunata” contrada delle Cesine è priva anche della rete fognaria che è stata costruita ma mai entrata in funzione; gli scarichi delle acque reflue, in mancanza di un idoneo sistema di deflusso e depurazione, vengono riversati direttamente negli alvei torrentizi e negli impluvi, con ovvi rischi per la produzione agricola e salute pubblica. Un paese che punta al rilancio turistico e che si onora di avere della Bandiera Arancione non può lasciare gran parte del proprio territorio privo delle opere di prima urbanizzazione”.
redazione