Ore 23.15, piazza Risorgimento, San Giorgio del Sannio. Un gruppo di cittadini, stanchi e stremati dall’ennesima interruzione idrica di quest’oggi, «circa otto ore non stop di assenza di acqua nelle abitazioni», nel più importante Comune del Medio Calore, dove la «vivibilità», commentò il primo cittadino Ricci nell’ultimo Consiglio comunale, «è il nostro turismo. La gente viene a San Giorgio del Sannio perché si vive bene», porta con sé le pentole e i piatti ammassati pochi minuti prima nei lavandini delle cucine, per lavarli con l’acqua della fontana pubblica. Una protesta a metà strada tra il simbolico e il reale, in quanto l’acqua continua a mancare quotidianamente. Intere famiglie con bambini piccoli e malati hanno dovuto, solo nella giornata di oggi, rinunciare a uno dei beni primari più importanti per otto ore consecutive. L’Alto Calore, raggiunto telefonicamente da alcuni cittadini lì presenti, e da altre famiglie che «non sono scese in piazza, ma protestano solo dai social network», commentano, «fornisce le solite spiegazioni o addirittura non risponde più». Nel frattempo altre due persone giungono con i secchi per riempirli, andando via a passo veloce lungo il viale, e una quindicina di ragazzi, incuriositi, si fermano per sentire le ragioni della protesta.
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Michele Intorcia