Dall'Australia a Molinara per la Festa di San Rocco

Tanti questa estate gli emigranti tornati nel comuni del pre Fortore

dall australia a molinara per la festa di san rocco
Molinara.  

Giornata di festa tra storia, fede e tradizioni a Molinara in onore di San Rocco. Un evento che ogni anno registra sempre grande partecipazione e che questa estate ha visto anche la presenza di numerosi emigranti tornati dopo lo stop imposto dalla pandemia. Sono arrivati dall'Australia, dal Canada, dalla Svizzera. E non solo. Questa mattina in piazza c'era anche chi vive ormai in altre regioni ed ogni anno organizza le vacanze estive per essere presente il 16 agosto nel piccolo borgo del pre-Fortore.

E così oggi, dopo giorni di festeggiamenti anticipati da concerti ed eventi legati rigorosamente alla tradizione, ad annunciare l'inizio delle celebrazioni è stata come di consueto la musica della banda, quindi l'arrivo dei trattori davanti a Palazzo Ionni, poi la processione per le strade del paese. Infine la santa messa presieduta dal parroco di Molinara, don Sergio Ingegno.

Il momento clou di un lungo lavoro che vede l'impegno del comitato festa, presieduto dal sindaco Giuseppe Addabbo e di quanti ogni anno contribuiscono alla realizzazione della manifestazione.

“Quest'anno, dopo gli anni della pandemia, c'è voglia di ritorno. Sono venuti dal Canada, dall'Australia, dalla Svizzera”, racconta il primo cittadino che ricorda l'importanza di questa manifestazione per quanti vivono il territorio ma anche per chi ormai è emigrato altrove.

Ed è proprio al turismo di ritorno che si guarda oggi. “Il 2023 e il 2024 sono gli anni del turismo di ritorno”, conferma Addabbo che accende i riflettori sulle possibilità che proprio questo ritorno alle origini può rappresentare per i comuni delle aree interne: “Ogni comune deve mettere quel mattoncino per ricostruire le basi perché ci sia effettivamente la voglia di tornare in questi territori, che vivono lo spopolamento e penso che una delle chiavi di lettura per invertire questa tendenza sia proprio il ritorno dei tanti fortorini presenti nel mondo”.