Un carcere mai entrato in funzione, cominciato a costruire negli anni ’80, «per il quale sono stati spesi circa 25 miliardi delle vecchie lire», commenta l’assessore del comune di Morcone, Marzio Cirelli, «una struttura che il Ministero degli Interni ritenne, dopo l’ultimo stato di avanzamento dei lavori, “anti-produttiva”. Avrebbe dovuto ospitare circa 50-60 detenuti e 150 agenti della Polizia Penitenziaria». Insomma, mancavano pochi lavori per ultimare la Casa circondariale «come le torrette di guardia», invece tutto si è fermato negli anni ’90: una delle tante storie italiane, di spese miliardarie per opere pubbliche, che non sono servite a nulla per le comunità. Il Ministero, però, dopo un sopralluogo della prefettura di Benevento e Napoli, insieme al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche, ha fatto sapere al comune di Morcone, il 18 novembre 2014, di voler utilizzare il carcere «per ulteriori soluzioni alloggiative, considerata la persistente pressione migratoria che si registra nelle zone di frontiera, marittime e terrestri». Offrendo al comune di Morcone la possibilità di gestire direttamente la struttura di accoglienza per gli immigrati, «con indubbie ricadute positive a livello economico-occupazionale». Intanto, l’Ente sannita ancora non ha stabilito cosa fare.
«Se decidessimo di non gestire la struttura di accoglienza – riprende Cirelli – lo farebbe direttamente e comunque lo Stato italiano. Per rendere l’immobile operativo sono necessari un milione di euro, già assicurati, visto che comunque, in un modo o nell’altro, verrà utilizzato». La popolazione cosa ne pensa? «Non sembra essere molto d’accordo. Anche perché la casa mandamentale conta 10mila metri di spazio all’interno e quasi 5mila metri di area verde all’esterno: quest’ultima si potrebbe trasformare, in caso di emergenza, in una vera e propria tendopoli. D’altronde anche nell’inchiesta Mafia Capitale, Buzzi disse che con gli immigrati si fanno più soldi che con la droga». Secondo una stima fornita da un articolo de Il Giornale (06-09-2014): «Accogliere un immigrato fa guadagnare 240 euro al mese che diventano 540 in caso di minore».
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Buona parte della popolazione di Morcone, dunque, secondo le impressioni di Cirelli, non sembrerebbe per nulla favorevole ad accogliere gli immigrati sul proprio territorio, e allo stato attuale non ci sono però vie d’uscita. E proprio sui social network è nato un gruppo, Prima i Morconesi, di chiara ispirazione filo-nazionalista: «Questa è una pagina che difende il territorio della città di Morcone, e che si oppone con tutte le sue forze all'arrivo di profughi e clandestini», hanno scritto gli amministratori, che nel frattempo commentano sulla pagina con post di ogni genere contro gli immigrati, senza rivendicare alcuna appartenenza politica. Anche se tra le file degli amici ci sono i neo-fascisti di Forza Nuova e il Movimento Sociale Italiano. E il 20 agosto scorso, il gruppo Prima i Morconesi scriveva:« Nel frattempo, l’ipotesi di riutilizzo dell’ex carcere di Morcone come centro di accoglienza appare ormai certo. Tale certezza è arrivata dopo l’incontro tra il sindaco Fortunato ed il Prefetto.
La struttura accoglierà circa 80 persone, 50 nel complesso carcerario e 30 nel fabbricato che una volta avrebbe dovuto ospitare la Polizia Penitenziaria. La struttura è però malandata e prima di aprirla ha bisogno di essere riqualificata. Dopo questo comunicato, si annuncia una forte opposizione, non permetteremo nel modo più assoluto che questo paese diventi terra di immigrazione. Dato che Morcone già ospita una ventina di clandestini in una casa famiglia, mantenuti a spese degli italiani. Non possiamo permettere che questi fannulloni si fingano profughi soltanto per far mangiare le cooperative e i soliti padroncini».
Michele Intorcia