Telese, interrogazione sui lavori in via Giovanni XXIII

A presentarla i gruppi "Telese bene comune" e "Telese riparte"

Telese Terme.  

"Telese Bene Comune" e "Telese Riparte" interrogano l’amministrazione sui lavori di integrazione dei marciapiedi di via Papa Giovanni XXIII, costati quanto l’asfaltatura dell’intera via Colombo. "Con delibera n. 18 del 03.02.2015, si legge nella nota dei gruppi consiliari, la Giunta comunale approvava il progetto esecutivo per progetto esecutivo dei lavori di integrazione e completamento marciapiedi in Via Papa Giovanni XXIII. Il progetto, redatto dall’UTC, ha un importo complessivo di euro 44.627,82. Anche in questo caso, come per via Colombo, la determina dirigenziale sembra richiamare fattispecie tra di loro in contraddizione, e sulle quali si chiedono chiarimenti. Soprattutto sembrerebbe non sussistere la condizione di cui all’articolo 125, comma 6, lettera f, del DLGS 163/2006. Infatti non poteva essere svolto in economia un lavoro che non era stato mai affidato e per il quale, di conseguenza, non vi era l’urgenza né la necessità di completare l’opera a seguito della risoluzione di un contratto o in danno di un appaltatore inadempiente. Anche per l’affidamento dei lavori in via diretta ai sensi dell’articolo 125, comma 8, del DLGS 163/2006, è buona norma espletare un’indagine di mercato, attraverso la richiesta di preventivi ad alcune aziende, in modo da poter effettivamente giudicare circa la convenienza dell’affidamento a farsi. Tale prassi risulta totalmente omessa, evidentemente con lo scopo di velocizzare l’affidamento e esecuzione dei lavori. Alla fine dello scorso luglio, nella via di cui trattasi, sono iniziati lavori di escavazione per l’interramento di linee di servizio. Tali operazioni hanno perforato l’asfalto posizionato da poco, causando un danno evitabile, visto che. Ad essere precisi, il rifacimento dell’asfalto di via Papa Giovanni XXIII è avvenuto in virtù di una diversa delibera di manutenzione. Resta il fatto che, nell’ottica di una corretta e sana programmazione, sarebbe bastato aspettare qualche settimana per svolgere i lavori comunali ed avere un asfalto intatto. La fretta ‘elettorale’ con cui si è proceduto ai lavori di scarificazione e asfaltatura, da parte del Comune, oltre che inopportuna appare anche dannosa".

Redazione