Sono passati dieci anni dal loro ultimo concerto. E dieci, invece, erano trascorsi dall'uscita dell'ultimo album della formazione originale.
Correva l'anno 2004 quando sei scanzonati musicisti beneventani con tanta goliardia e molta leggerezza decisero di dedicare un omaggio agli Squallor, la mitica formazione di Alfredo Cerruti, Toto? Savio, Giancarlo Bigazzi, Elio Gariboldi e Daniele Pace.
Nacque così “L'Opera Squallid Orchestra” decisa a far rivivere il mito a dieci anni dall'ultimo album “Cambia Mento”, datato 1994.
Ci riuscirono per diverso tempo. Con concerti che raccolsero un successo sorprendente. Numerosi concerti e un dvd Rinculo che riprende parte di un affollatissimo live e vede esibirsi davanti alle telecamere i protagonisti del gruppo.
Non bastava più il chiuso di un locale, la loro dimensione migliore si esprimeva in piazza.
Live per riascoltare e cantare a squarciagola i successi della formazione che ha saputo prendere in giro la musica italiana dal suo interno: gli Squallor.
Dietro ai testi alquanto sconnessi e demenziali, infatti, si celano quattro artisti di grande talento: produttori, musicisti, compositori e parolieri che hanno fatto la storia della canzone melodica italiana.
Gli Squallor furono un fenomeno. Ventuno anni di carriera, con l’esordio discografico nel 1973: l’album era “Troia”. Seguirono trentacinque dischi, l'ispirazione per due film e un'inesauribile verve.
Il segreto? Probabilmente musica d'autore e parole senza freni. Turpiloquio mirato a sconvolgere i ben pensanti di quell'Italia che viaggiava con gioia, ma ancora con molto pudore, verso la rivoluzione sessuale.
Ora l'Opera Squallid Orchestra torna in scena con Francesco Mandato alla voce; Antonello Rapuano e Fabiano Fasoli – tastiere; Giuseppe Telaro – violino; Vincenzo Saetta – sax; Giuseppe Timbro – basso elettrico; Marco Pietrantonio – batteria e Paolo Parrella – chitarra.
L'appuntamento è per il 27 agosto alle 21.30 a Fragneto Monforte in piazza Aldo Moro in occasione del John Sbambo's Festival, “un festival dedicato alla memoria di un simpatico compaesano venuto a mancare che si divertiva come artista di strada” e, quest'anno, sul tema della cucina vegetariana e biologica.
Mariateresa De Lucia
