Caso acqua:«Perché Ricci è rimasto immobile?»

Il gruppo Generazione Futuro scrive al sindaco e al presidente della Provincia

San Giorgio del Sannio.  

Ancora caso acqua a San Giorgio del Sannio. Il gruppo giovanile Generazione Futuro, che vede tra le sue file Tommaso De Feo, ormai in piena campagna elettorale, ha protocollato presso l’Ente sannita una lettera indirizzata a Claudio Ricci, in doppia veste di sindaco e presidente della Provincia, in cui chiede una posizione ufficiale sui continui disservizi idrici.

 «In merito alla gestione dell’emergenza idrica la cittadinanza – commenta Generazione Futuro - si è ritenuta "abbandonata" al corso degli eventi. A questo proposito, pensiamo di parlare a nome di molti cittadini di questo Comune, le chiediamo se l’immobilismo operato dalla sua persona, nella duplice responsabilità delle cariche da lei ricoperte, oltre che dall'intera Amministrazione Comunale, siano figlie di opportunismo politico, quanto piuttosto di un insano menefreghismo. Generazione Futuro, nel rappresentare in questa sede i malumori e i disagi, comprensibili, di migliaia di cittadini, costretti in piena estate ad affrontare un problema che obiettivamente sa tanto di Terzo Mondo, spera vivamente che nulla di tutto ciò sia vero.

Ma purtroppo Le confidiamo che non c è nulla in grado di farci pensare qualcosa di diverso. Lo capiamo dall'atteggiamento. Altri sindaci non hanno esitato, a tutela dei cittadini da loro rappresentati, a portarsi presso la sede di Avellino dell'Alto Calore Spa, così come perdere ore del proprio tempo (pagato dai cittadini) a telefono con la Prefettura di Benevento, piuttosto che con i vertici dell'Alto Calore Spa, utilizzando anche toni per nulla diplomatici, per risolvere il problema. Se è vero che l'emergenza si ripresenta puntualmente da circa 30 anni, perché la sua Amministrazione è rimasta in silenzio? Perché, visti il peso del nostro Comune nel Cda di Alto Calore Spa, e il suo ruolo di presidente della Provincia, lei non ha lavorato per risolvere definitivamente il problema? Perché non abbiamo visto né sentito iniziative pubbliche volte a migliorare il servizio ed evitare future emergenze?

Ma soprattutto, lei si rende conto che ogni estate, da 30 anni, un servizio essenziale diventa un'emergenza?  Dal nostro punto di vista di giovani inesperti, ogni buon amministratore pubblico deve preoccuparsi del benessere della comunità che rappresenta, perché il suo lavoro è occuparsi dei cittadini. Nessun altra preoccupazione deve prenderne il posto. La città vuole una sua presa di posizione decisa e netta. Nel caso in cui non riceveremo una risposta, le diciamo francamente, non venga tra nove mesi a raccontarci idee di sviluppo e crescita della nostra comunità, perché non sarebbero per nulla credibili, dal momento che non c’ è sviluppo dove mancano i servizi essenziali. Ci rifletta, e rinnoviamo vivamente l’ invito a rispondere alle nostre domande. Non lo deve a noi, ma alla comunità che rappresenta». 

redazione