Dopo l’acquisizione al patrimonio del comune di Apice (per complessivi euro 86.918,24) degli immobili del caseggiato “Baratella”, situati a ridosso del Castello dell’Ettore, oggi, l’Ente ha formalizzato l’acquisizione dell’unità immobiliare (inserita nel programma di riqualificazione del centro storico di Apice) situata in via Castello numero 3 del Vecchio Centro, e di proprietà dei fratelli A. e V. T.
L’indennità espropriativa – si legge dagli atti – è stata definita dal tecnico incaricato De Gregorio nella relazione di consulenza tecnica, per complessivi 9mila e 600,00 euro: importo che risulta incluso nel decreto dirigenziale numero 14 del 21 maggio 2012, ed emesso dalla Regione Campania, (in cui è inserita la voce ‘acquisizione di beni immobile’, per complessivi euro 220.000,00). Nella predetta relazione, all’immobile di proprietà dei fratelli T., è stato attribuito il valore di 400 euro al metro quadro, per un’indennità complessiva, come anticipato, di 9mila e 600,00 euro, calcolata sulla base di una superficie di 24 metri quadri.
All’immobile è legata anche una vicenda giudiziaria, una sentenza del Tribunale di Benevento del 2013, dove il giudice condannava il comune di Apice al pagamento di 5mila euro a favore dei fratelli T., oltre le spese di lite «Per intervenute ed irreversibili sostanziali modifiche all’immobile».
A seguito della sentenza, i due fratelli hanno poi contestato l’iniziativa dell’Ente di far rientrare il credito vantato nella competenza dell’Osl (con la conseguenza che i due avrebbero incassato dal 40 al 60% della somma spettante), in quanto successivo alla dichiarazione del dissesto e quindi non certificato nello stato passivo.
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