«Altro che programmi di sviluppo da attuare ed obiettivi strategici da perseguire». E’ unanime il coro di dissenso da parte delle opposizioni del comune di Paduli, rappresentate in Consiglio dai capigruppo De Lucia e Antonio Sarno per i provvedimenti adottati dalla maggioranza Vessichelli nell’ultimo Consiglio comunale, concretizzatisi nella scelta di alzare le aliquote della tassazione.
«Nel Consiglio Comunale del 30 luglio 2015 –commenta Alessandro De Lucia - il sindaco Vessichelli e i consiglieri di maggioranza hanno deciso di porre al voto la proposta di aumentare le imposte, ovvero le aliquote della tassa sui rifiuti (Tari) e della tassa sui servizi indivisibili (Tasi).
L’Amministrazione ha deciso di rivedere “al rialzo” tali aliquote raddoppiando la Tasi (tassa sui servizi indivisibili), portando l’aliquota dall’1 per mille al 2 per mille ed aumentando la Tari (tassa sui rifiuti) del 50% nella tariffa variabile (che tiene conto dei componenti il nucleo familiare) per le utenze domestiche e del 40% circa per le utenze non domestiche. È ovvio che il risultato di tale scelta, inopportuna e spropositata, sarà un aggravio ulteriore in danno delle famiglie, in particolare di quelle numerose, delle attività commerciali, artigianali, imprenditoriali del paese colpite già dalla crisi economica e finanziaria.
Ciò facendo l’Amministrazione in carica ha posto come sua priorità – invece di ridurre al minimo le tasse, come proclamato in campagna elettorale – quella di aumentare le tasse e chiedere altri soldi, più soldi, a noi cittadini.
Si è dovuto attendere un Consiglio Comunale straordinario – continua De Lucia - con un ordine del giorno non completo nella parte relativa alle aliquote su cui è stata da noi posta questione di pregiudizialità. Il punto all’ordine del giorno non poteva essere discusso né integrato perché erano necessari la presenza e l’accordo di tutti i consiglieri comunali. Siamo rimasti in aula solo per senso di responsabilità, per far valere le ragioni dei cittadini per non far incorrere il Comune in ulteriori irregolarità. Inoltre, la documentazione per la trattazione di una materia così importante ci è stata fornita, tra l’altro, solo 24 ore prima ed incompleta. Questo significa amministrare e governare la cosa pubblica in maniera responsabile? Questo vuol dire perseguire il bene comune con spirito di servizio in modo equo e senza vessazioni? Questo vuol dire rispettare le regole istituzionali? Un dato è certo: la prima mossa della nuova fase politica va in direzione diametralmente opposta a quanto promesso in campagna elettorale. I primi “effetti collaterali” sono in arrivo: da settembre a dicembre bollettini della Tari con cifre esagerate ed F24 con tanto di Tasi e raddoppiata e relativo conguaglio della rata di giugno 2014».
Il consigliere di Paduli Nuova, Antonio Sarno, ha avanzato la proposta di rivedere al ribasso le due aliquote, livellandole alle vere necessità del comune di Paduli, ed ha proposto l’aliquota minima per l’Imu sui terreni agricoli ritenuta «gravosa per i coltivatori di Paduli e talvolta addirittura insostenibile dato l’abbassamento di produttività dei terreni agricoli negli ultimi anni. Non si è avuto alcun rispetto per i bisogni dei padulesi. Nonostante i servizi sostenuti dalla Tasi e dalla Tari non siano cambiati rispetto a quelli del 2014, si è proceduto ad aumentare tutte le aliquote, in una maniera del tutto sproporzionata e non congruente alle reali necessità. Ci sarà un introito per il comune di Paduli che sarà ampiamente superiore rispetto ad i costi necessari e che graverà sulle spalle dei cittadini, ma non porterà nessun beneficio per la collettività. La maggioranza, fossilizzata sulla sua posizione, non ha infine accolto gli emendamenti di Paduli Nuova ed ha proceduto all’approvazione delle aliquote da essa proposte. Nella pratica, ad esempio, un cittadino che nel 2014 ha pagato 200 euro per la Tasi, nell’anno in corso dovrà pagare 400. Questo modo di fare politica soffoca l’economia già disastrata del paese ed è in controtendenza rispetto agli altri comuni. Una proposta che stranamente viene proprio da eletti che in campagna elettorale promettevano come prima cosa la diminuzione delle tasse. Paduli Nuova riamane sola, con tutte le forze, dalla parte della collettività, mentre chi ci governa continua come ci aspettavamo a privilegiare gli interessi particolari».
redazione