L’idea di San Giorgio del Sannio nelle sue prospettive future di sviluppo, le linee programmatiche già tracciate (e criticate), insieme ai nuovi obiettivi da raggiungere (non riconosciuti, secondo il «gioco delle parti»), sono stati al centro della discussione, oggi, durante uno degli ultimi Consigli comunali in vista delle Amministrative del 2016. Sono ormai chiari i punti cardine del primo cittadino e la squadra: commercio, grandi eventi, turismo; con i quali creare le condizioni di «Vivibilità - ha commentato Ricci - perché una cittadina come San Giorgio del Sannio non può che puntare sulla vivibilità, ed è questo il nostro turismo. La gente viene a San Giorgio del Sannio perché si vive bene». Senza tralasciare gli aspetti di ordinaria amministrazione o di «Gestione straordinaria - ha ripreso- come nel caso delle aliquote Imu e Tari. Portare l’Imu all’8x1000, la Tasi all’1x1000 e abbassare la Tari non sono cose normali, da tutti i giorni. Diminuire l’Imu sulla seconda casa è il segnale più importante che diamo oggi, poiché significa dare un impulso all’edilizia e dire che a San Giorgio del Sannio si può investire».
Nella relazione illustrativa della gestione finanziaria dell’Ente, l’assessore delegato, Felice Barricella, ha parlato invece di «Scelte coraggiose nel non ricorrere a prestiti o mutui, in modo da non vincolare le future generazioni, eccetto la riqualificazione della Villa comunale, per la quale sono stati contratti due mutui di piccola entità a quindici anni, per 270mila euro. Nel nostro Comune le tasse sono al minimo a differenza di altre comunità a noi vicinissime, come Calvi, dove le aliquote sono al massimo, Imu al 10x1000, Tari e Tasi al 2,9x1000. Noi possiamo ancora abbassare la Tari, (gestione dei rifiuti), se ci sarà un maggiore contributo dei cittadini. Con le misure adottate oggi ci sarà un risparmio di circa 25 euro a nucleo familiare e di 50 euro per le famiglie più numerose». Si è poi passati alle opere pubbliche, «Tutte realizzate secondo il programma - hanno commentato assessore e primo cittadino», come Palazzo Bocchini, villa Comunale, rete fognaria, gestione ordinaria delle strutture scolastiche, per poi fare un salto di puntualizzazioni su Giro d’Italia e Notte Bianca.
Restano due strutture in standby: l’ex Casa comunale, inagibile e dove si trovano diverse associazioni, anche se Ricci ha comunicato l’esistenza di un progetto, insieme a una volontà di ripresa; e l’area ex Poste, destinata a zona verde, per la quale si attende, dopo la riapertura del bando, una proposta progettuale che rispetti le linee guida fornite dall’Amministrazione.
Per l’ex esponente di maggioranza Zampetti, invece «Se si voleva dare un reale segnale a favore delle fasce deboli bisognava abbassare l’Irpef. Con questo nuovo schema di bilancio si avrà una pressione fiscale del 35% in più, in quanto prevede una maggiore entrata da 4 a circa 5 milioni di euro».
Ricci, invece, rispondendo, ha chiarito che «L’aumento delle entrate è dovuta, molto probabilmente, al fatto che sono diminuiti gli evasori fiscali. E mi pare giusto che tutti paghino le tasse».
L’intervento di Maurizio Genito è stato, come sottolineato dallo stesso, di «Carattere politico. La relazione di bilancio fornita da Barricella sembra più un compitino in cui ha dato i voti ai suoi amici. Quale visione ha invece dei problemi che vive la comunità di San Giorgio del Sannio? Pensa davvero che il Pil si regga sul Giro d’Italia e la Notte Bianca? Nella sua relazione non abbiamo sentito parlare di sviluppo e occupazione». Insomma il capogruppo di Liberamente Genito ha evidenziato la carenza di un comparto industriale e aziendale su San Giorgio del Sannio «Che pone di conseguenza la comunità a metà strada tra un paese e una città. Oggi questioni come l’ex Eti o zona Asi di San Giovanni non ne abbiamo sentito parlare. Questa amministrazione poteva anche mettere un fondo nel bilancio per 15-20 persone, giovani e meno giovani, che avrebbe potuto assumere a tempo determinato».
Castaldo di Nuova San Giorgio ha parlato «Di controllo reale sul patrimonio immobiliare dei contribuenti sangiorgesi ad un certo punto dell’amministrazione Ricci. Va poi incentivato il compostaggio domestico per abbassare la Tari – ha commentato. Non si è inoltre puntato sul territorio al discorso di un centro commerciale naturale e non si vedono ancora delle concrete iniziative per l’Area Fiera e l’ex Casa comunale». Carpenella ha evidenziato la «Mancanza di uno sforzo in più nel piano finanziario tracciato da Barricella, dove è assente una linea di sviluppo. Il bilancio votato oggi apre le porte alla campagna elettorale dell’anno prossimo».
Ricci è certo che i sangiorgesi non lo deluderanno. «Basta il 70% - ha chiarito – e ciò che si percepisce nell’aria è rassicurante anche se non mi voglio definire ancora sereno». D’altronde «Qualche vecchio solone e arnese che ogni tanto parla è stato messo a riposo, e a tale riposo ho contribuito anche io». Chissà perché viene subito in mente Mario Pepe. Ma l’immagine che resta forse più impressa è quella di una San Giorgio del Sannio a metà strada tra paese e città, dove per entrambi gli schieramenti è indiscusso il suo ruolo di leadership nel Medio Calore, ma per la quale vanno fatti ancora degli sforzi, forse tracciati oggi da entrambi nel rispetto del gioco delle parti.
Michele Intorcia