A Reino consegnata la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto

La cerimonia in occasione della Giornata dell'Unità nazionale e delle forze Armate

a reino consegnata la cittadinanza onoraria al milite ignoto
Reino.  

Prima la cerimonia in chiesa con i bimbi delle scuole, che per l'occasione hanno potuto ammirare video storici sul tema per poi recitare canzoni e poesie, poi la consegna della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. Così il comune di Reino ha celebrato la Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate con una manifestazione nella chiesa della Santissima Annunziata alla presenza delle istituzioni civili e militari.

“Un'iniziativa realizzata a livello nazionale alla quale ha deciso di aderire anche il nostro comune con approvazione unanime in consiglio comunale”, ha spiegato il sindaco Antonio Calzone sottolineando il significato dell'evento soprattutto per le nuove generazioni: “Perché la storia è importante e ancora più importante è avere presente il sacrificio dei nonni, dei nostri bisnonni per consegnarci un mondo migliore. Per cui – ha sottolineato il primo cittadino di Reino - è giusto che i più giovani sappiano che la democrazia, la ricchezza del punto di vista economico e culturale che abbiamo oggi è frutto di un continuo addivenire, di un lavoro costante che consenta ad ognuno di noi di stare meglio”.

Un evento che torna in presenza e che assume anche un significato di fiducia per la ripresa dopo la pandemia: “Avere la possibilità di ritornare a fare realizzare iniziative in presenza sicuramente ci consente di assaporare meglio la libertà, di muoversi di confrontarsi con gli altri. Aspetto quest'ultimo fondamentale per tutta la società”.

Un giornata dedicata al ricordo, dunque, ma anche e soprattutto al futuro trasmettendo ai più giovani a partire dagli alunni presenti i valori al centro di queste manifestazioni. Come evidenziato dal tenente colonnello, Antonio Giordano del Comando Brigata Bersaglieri Garibaldi: “Questi eventi sono di assoluto rilievo perché coinvolgono tutte le comunità, ma soprattutto perché sono rivolte ai giovani, che sono il futuro del paese”.