Alle 339 domande di ammissione alla massa passiva del dissesto, l’Osl ne ha accolte altre 11. «Agli atti – si legge dalla delibera – risultano acquisite ulteriori 11 formali dichiarazioni di accettazione di proposta transattiva, con le quali i creditori contattati hanno pure espressamente dichiarato di rinunciare agli interessi e alla rivalutazione del credito vantato alla data del 31 dicembre 2009, nonché a tutte le azioni giudiziali ed esecutive eventualmente intraprese per ottenere la rivalutazione del credito stesso, le cui spese restano pertanto a loro carico». Gli undici creditori ammessi sono per lo più piccole imprese. Si tratta ancora di somme esigue, mentre le più consistenti, come quelle a favore delle banche (transazioni che si aggirano intorno a qualche milione di euro), non sono al momento pronte.
Ad oggi, l’Organo Straordinario di Liquidazione (Osl), insediatosi nel comune di Apice dopo la dichiarazione di dissesto finanziario dell’Ente, ha emesso: 150 proposte di transazione, di cui 60 hanno trovato l’accoglimento dei creditori; a queste ultime vanno aggiunte le 11 di oggi. La somma erogata dall’Osl, al 5 giugno 2015, è stata di circa 610mila euro e con in cassa 4milioni e 700mila euro. Secondo la tabella di marcia pronosticata dall’Amministrazione Albanese, durante la campagna elettorale del 2014, il dissesto si sarebbe dovuto chiudere a giugno 2015. La manovra continuerà, invece, con molta probabilità, fino alla fine dell’anno, e non è da escludere che possa andare oltre.
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