I 5 Stelle scrivono al Prefetto per difendere l'acqua pubblica

Il Meetup di Sant'Agata chiede l'annullamento della delibera di affidamento dei servizi a Gesesa

Per il M5S di Sant'Agata il Comune avrebbe "privatizzato l'acqua" dopo "aver aumentato il costo" dei servizi. Nella nota inviata alla Prefettura la richiesta di annullamento della delibera di giunta numero 174/2015 e di una delibera di consiglio

Sant'Agata de Goti.  

Mentre il governatore Vincenzo De Luca si schiera in modo deciso contro la privatizzazione dei servizi idrici, a Sant'Agata de' Goti continua la polemica del Movimento 5 Stelle che, in linea questa volta con l'ex sindaco di Salerno, contesta la decisione dell'amministrazione Valentino - di centrosinistra - di affidare per dieci anni la gestione dell'acqua santagatese alla Gesesa Spa.

I grillini erano stati i primi a protestare contro la scelta di Palazzo San Francesco, approvata in Giunta, licenziata dal consiglio comunale, e poi formalizzata con la sottoscrizione del contratto in data 25 giugno. Oggi, dopo aver annunciato la volontà di impugnare la delibera di giunta comunale numero 174 dello scorso 4 giugno con la quale Palazzo San Francesco aveva modificato le tariffe idricha, il Meetup Amici di Beppe Grillo di Sant'Agata de' Goti è passato ai fatti scrivendo al Prefetto di Benevento e chiedendo, appunto, l'annullamento della delibera in questione e di quella del consiglio comunale (la numero 7) del 14 maggio 2015.

Per il Movimento 5 Stelle di Sant'Agata infatti il Comune ha di fatto "privatizzato l'acqua", dopo aver "aumentato il costo dell'acqua del 20% un mese prima".

 

Le ragioni dei 5 Stelle

"Il consiglio Comunale di Sant'Agata de' Goti - scrivono i grillini su Facebook - ha privatizzazo l'acqua attraverso l'affidamento diretto alla Gesesa Spa. Inoltre gli ha fornito il servizio dell'acqua su un piatto d'argento, ha aumentato il costo dell'acqua del 20% un mese prima. Ci hanno sempre raccontato che privatizzando la gestione dell'Acqua il servizio sarebbe migliorato. Il m5s di Sant'Agata de' Goti ha portato la questione alla riunione regionale di Benevento l'11 luglio scorso".

"Per quanto riguarda l’acqua, la nostra battaglia attuale sul territorio - spiegano dal Meetup santagatese - si concentra sul rispetto del concetto di 'acqua pubblica' e sulla impugnabilità di una recente delibera comunale approvata il 14 maggio scorso, difatti il consiglio comunale di Sant’Agata de’ Goti, in barba alla schiacciante vittoria dei due referendum abrogativi dell’acqua privatizzata, del giugno 2011, votati da 27milioni di italiani (4300 santagatesi), ha approvato una delibera scandalosa con la quale ha deciso di affidare alla Ge.se.sa Spa (società privata), la gestione dei servizi idrici (pubblici) di Sant’Agata de’ Goti, una concessione della durata di ben dieci anni (fino al Luglio 2025) , nonostante a settembre di quest’anno, fosse prevista dalla Legge Regionale, che l’ATO (Alto Calore Irpino) individuasse il soggetto gestore per lo svolgimento del Servizio idrico integrato".

"Ge.se.sa Spa - precisano gli attivisti a 5 Stelle - è stata difatti acquistata il primo gennaio 2006 dalla Acea Spa Roma, società implicata a piene mani nello scandalo di Mafia Capitale con indagini su affari milionari per inceneritori, acquedotti, depuratori, opere fognarie e non solo. Dall'avvento delle Spa dell'acqua i costi sono lievitati fino al 75% in più. Per non parlare dei conguagli fino a 5000 euro per le cosiddette 'partite pregresse'. Oggi scopriamo che questi aumenti servivano a gonfiare gli appalti da dare al clan dei Casalesi o per pagare la campagna elettorale a politici di destra e di sinistra, attraverso finanziamenti illeciti.

Il m5s di Sant'Agata de' Goti ha inviato attraverso Pec la richiesta di annullamento della delibera in questione, al Prefetto di Benevento; all'Autorità del Garante per le energie e il servizio idrico; e all’Autorità Nazionale Anticorruzione (di cui è presidente Raffaele Cantone), in quanto l’appalto alla Ge.se.sa Spa è stato fatto con affidamento diretto e non attraverso regolare bando di gara, come prevede la normativa vigente che disciplina l’affidamento dei servizi pubblici".

 

Il testo integrale della nota inviata al Prefetto.

"Il sottoscritto meetup amici di Beppe Grillo di Sant’Agata de’ Goti - si legge nella nota inviata al Prefetto - rappresentato da un gruppo di cittadini regolarmente iscritti e riconosciuti dal movimento nazionale e qui rappresentato da Giovanni Toscano, incaricato di perseguire il fine di curare tale medesima segnalazione e di essere informato di eventuali decisioni in merito, Vi rappresenta quanto segue: Vista la delibera n. 7 del 14/05/2015 del Consiglio comunale del Comune di Sant’Agata de’ Goti (che si allega), con la quale si delibera “di affidare alla GE.SE.SA. S.p.A., nelle more dell’affidamento al Soggetto Gestore da parte degli Enti Competenti, le attività di esercizio e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e delle reti di acquedotto, fognatura e depurazione nonché la realizzazione degli investimenti necessari al mantenimento in esercizio degli stessi ed alla loro ottimizzazione e di fatturazione e riscossione all’utenza dal 01/07/2015 al 30/06/2025 con la clausola risolutiva espressa in caso di subentro del Soggetto Gestore così come richiesto dalle Norme vigenti"; Vista la normativa vigente che disciplina l’affidamento dei servizi pubblici locali ex art.112, d.lgs. n.267/2000, ed in particolare le norme che prevedono che la gestione del ciclo integrato delle acque ai sensi del d.lgs. n.152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente) possa essere esercitata esclusivamente nelle seguenti modalità: Gara ad evidenza pubblica per la selezione del gestore (esternalizzazione); Affidamento a società a partecipazione mista pubblico privata, con gara per la selezione del socio e con attribuzione ad esso di specifici compiti operativi (partenariato pubblico privato) Gara a “doppio oggetto”; Affidamento in house;


considerato che l’affidamento di un servizio pubblico locale, e significativamente del servizio idrico integrato, non può mai essere effettuata con affidamento diretto ad un soggetto terzo; considerato inoltre che la delibera de quo lede, altresì, in maniera clamorosa la disciplina della concorrenza, affidando direttamente il servizio per 10 anni per un importo totale di circa 7 milioni di euro, con profili di responsabilità civili, amministrativi e penali; vista, altresì, la delibera di Giunta Comunale n.174 del 04/06/2015 con la quale si dispone illegittimamente l’aumento del 20% della tariffa del servizio idrico;

chiedono l’immediato annullamento delle delibere in oggetto per le eventuali violazioni di legge, buon andamento e imparzialità innanzi illustrate. Auspicando un intervento immediato delle Istituzioni in indirizzo, attendono fiduciosi una gentile risposta e avvertono che in caso di mancato intervento si riservano la facoltà di gire in via giudiziaria per l’annullamento e per l’accertamento di tutte le responsabilità dirette e in vigilando. Certi di una risposta e di dovuti controlli Vi inviamo Distinti Saluti".

Vincenzo De Rosa