«Quell'opera del filosofo Rossi trovata al mercato di Forlì»

Ieri sera nel Chiostro dei Frati Minori a San Giorgio del Sannio presentato il volume restaurato

San Giorgio del Sannio.  

E’ stato presentato ieri sera, a San Giorgio del Sannio, presso il Chiostro del Convento dei Frati Minori, l’edizione 1736 «Dell’animo dell’uomo» del filosofo sangiorgese Tommaso Rossi, restaurata dal professore Paolo Crisostomi (per circa mille e quattrocento euro), e donata al Comune dai coniugi Tonino Nardone e Pina Martignetti. Presenti l’assessore Dina Camerlengo, il sindaco Claudio Ricci, padre Domenico e il professore Crisostomi.

A Tonino Nardone è stato chiesto dove ha trovato quel libro antico. «All’antiquariato di Forlì, durante l’agosto del 1988 –racconta Nardone. Di questa bancarella non mi hanno colpito tanto gli oggetti, ce n’erano diversi, ma più che altro  la vecchietta, perché mi sembrava più antica delle cose che vendeva. Ho cominciato a sfogliare un po’ di libri, tutti di cartapecora, tipici dei libri del ‘700 e del ‘600. In un primo momento ho acquistato un altro libro, sul quale c’erano delle incisioni, aspetto che mi interessava di più, sulla storia romana. La signora ad un certo punto mi ha chiesto di comprare anche quest’altro libro (quello di Tommaso Rossi), "Le faccio un buon prezzo", mi disse. Ed io risposi che non mi interessava. Poi colto dalla curiosità, non so perché, lo ripresi in mano. Ho visto il titolo e quando ho letto “San Giorgio della Montagna” – tra lo stupore del momento – ho esclamato: “Ma questo è il mio paese!” La signora, che era anche esperta venditrice, ha notato il mio stupore, e me l’ha venduto, probabilmente, il triplo di quanto costava». Quanto l’ha pagato? «Non l’ho pagato molto, tutti i due li acquistai a 200mila lira, perché all’epoca si pagava ancora in lire. Ma l’avrei acquistato a qualsiasi prezzo, perché tutto ciò che ti ricorda la tua terra, quando sei fuori, anche una targa di una macchina, ti crea stupore. A me ha colpito quel San Giorgio la Montagna, e quel Tommaso Rossi che io conoscevo appena. E poi, a distanza di anni, ho deciso di donarlo alla comunità di San Giorgio del Sannio».

Durante la seratadi presentazione del volume  è seguito un momento musicale del duo chitarristico Anzovino-Pagliuca, inserito nel cartellone della rassegna «Notti di…Note – Passeggiate in musica».

Quando Tommaso Rossi concluse i suoi studi universitari a Napoli, nel 1730, aveva già terminato la seconda delle sue opere pervenuteci, fatta leggere direttamente in manoscritto a Giambattista Vico, Dell’animo dell’uomo, incentrata sulla confutazione della critica di Lucrezio alla concezione dell’immortalità dell’anima umana, pubblicata nel 1736. Giambattista Vico lo definì degno della più famosa università d'Europa, come anche "il più grande e puro metafisico". Rossi, che fu ordinato prete nel 1697, esercitò il suo ministero a Montefusco in qualità di abate di Santa Maria della Piazza. Studiò teologia e giurisprudenza a Napoli fino al 1730. Scrisse diverse opere tra cui la più importante rimane Della mente sovrana del mondo.

Michele Intorcia