Vince la fede e la devozione verso la madonna del Carmine e il Consiglio verrà spostato (tra il 17 e il 20 luglio) o «Addirittura sospeso – fa sapere il presidente del Consiglio Adele Iacoviello, avvocato e fervente cattolica - e poi ripreso stesso il giorno 16 luglio, dopo la funzione religiosa, così portiamo anche le opposizioni (in particolare il Partito democratico di Limongelli e Pepe) alla processione della madonna del Carmine, visto che, come ha anche sottolineato monsignore Giuseppe Errico: «Vedo sempre voi della maggioranza alle processioni e mai quelli delle opposizioni». E questa soluzione – sottolinea Iacoviello – è quella che proporrò stasera alla maggioranza poiché giuridicamente si può fare».
Insomma in questi giorni, ad Apice, si respira un po’ l’aria sana di Brescello e Boretto, dove Don Camillo e Peppone, animati dalla penna di Giovannino Guareschi, si osteggiavano poiché mossi da pensieri politici contrastanti: il primo democratico cristiano e il secondo comunista; anche se, nei momenti di pericolo e di bisogno, si ritrovavano fraternamente.
Chissà se al centro dei pensieri di Adele Iacoviello (come don Camillo), non ci sia il desiderio di far capire al Pd, e a Limongelli e Pepe, che l'adesione al comunismo sarebbe un errore, condannando così l’ideologia e non le persone.
Come si ricorderà, giorni fa, fu lo stesso parroco di Apice, monsignore Giuseppe Errico a criticare la decisione del Consiglio comunale fissato per il 16 luglio, in concomitanza con la processione della madonna del Carmine. C’è da dire che il parroco ha fatto pervenire anche in ritardo la richiesta, poiché contava sulla tradizione consolidata e su una maggioranza probabilmente assai devota. Da qui la reazione del Pd di Limongelli e Pepe, che accusarono il gruppo Albanese di «Utilizzare la fede solo in campagna elettorale», chiedendo pertanto «Di spostare il Consiglio». Ma Il sindaco comunista Peppone avrebbe mai spostato o chiesto di spostare un Consiglio comunale per la processione? Sicuramente no, anzi sarebbe stato un ottimo motivo per osteggiare una Chiesa che si intromette nelle questioni laiche della società.
Michele Intorcia