Sant'Agata. Violenza tra le mura domestiche

Nella notte la lite tra due coniugi ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine

Sant'Agata de Goti.  

Momenti di paura quelli vissuti questa notte da una donna di Sant’Agata de’ Goti e dai tre bambini che vivono con lei. Ennesima puntata di una storia di violenza e maltrattamento che tocca da vicino la comunità santagatese; nata all’interno delle mura domestiche e della quale Ottopagine aveva già scritto in passato.

Erano da poco passate le 21 quando le urla dell'alterco tra la madre dei tre bambini ed il marito che provenivano dall’abitazione hanno allarmato i vicini che hanno subito richiesto l’intervento dei carabinieri. Ma a denunciare l’accaduto di ieri sera è anche l'avvocato Nunzia Meccariello, legale della donna che con Lucreazia D'Abruzzo segue il caso, e vittima anche lei questa notte delle ingiurie dell’uomo.

 

Il caso

La vicenda è quella di una giovane donna di Sant’Agata de’ Goti, sposata e con tre figli. Tutti minorenni. Una vicenda già all’attenzione della magistratura da due anni, da quando cioè la convivenza sotto le stesse mura domestiche è diventata insostenibile e la giovane madre ha deciso di denunciare il suo aggressore per porre fine ad un incubo.

Mura domestiche dove la violenza coinvolge i due coniugi, e, inevitabilmente turba la quiete dei figli fino a quando la storia non inizia a registrare gli interventi delle forze dell’ordine, le prime denunce, e l’allontanamento da casa della donna con i tre figli per vivere, al sicuro, presso la casa dei genitori.  

Questo fino a quando l’autorità giudiziaria non ha permesso alla madre di ritornare nella sua casa, grazie all’intervento dei legali - entrambi donna - ai quali la signora di Sant’Agata de’ Goti si era rivolta, e vittime a loro volta di aggressioni verbali. Un provvedimento che aveva disposto anche l’allontamento dell’uomo dalla casa familiare ed il divieto per lui di incontrare i figli se non alla presenza dei servizi sociali.

Provvedimenti che però non hanno posto fine all’incubo nel quale sono ormai piombati la donna con i suoi figli. Insulti ed aggressioni non solo verbali che hanno fatto sì che il processo andasse avanti. E continua ad oggi nelle aule dei tribunali.

 

L'appello

“La donna chiede tutela, protezione, rispetto, per lei ed i propri figli”. A chiederlo per lei adesso è il legale Nunzia Meccariello. Che ad Ottopagine spiega come la donna sia in attesa di ottenere dopo la separazione, anche il divorzio. Ma sopratutto chiede con fermezza che venga fatta giustizia, che "il maschio violento, perché di uomo non si può parlare, venga assicurato tra le mura di un carcere". 

Vincenzo De Rosa