Il sindaco di San Giorgio del Sannio, Mario Pepe e l’assessore all’istruzione, Tiziana Barletta hanno inviato una richiesta al governatore della Campania, Vincenzo De Luca e all’assessore all’istruzione Lucia Fortini per venire incontro alle esigenze delle famiglie in cerca di un’adeguata conciliazione tra l’obbligo della formazione dei propri figli e la grave emergenza sanitaria che stiamo vivendo. "In un momento epidemiologico così particolare - spiegano dal Comune - riteniamo giusto dare la facoltà alle famiglie di scegliere se optare per la didattica in presenza o continuare con la Dad (Didattica a distanza).
Ad ulteriore semplificazione della proposta, l’assessora Barletta aggiunge: «La scuola riapre, se una mamma intende mandare il figlio a scuola in presenza, va bene, lo manda; se un’altra mamma, viceversa, è preoccupata e ritiene che il figlio debba stare a casa, può utilizzare la Dad, che permette allo scolaro di seguire contemporaneamente il programma scolastico fatto in presenza in quella giornata».
«Sono particolarmente fiera di come la nostra amministrazione – aggiunge l’assessore Barletta - sta affrontando la crisi sanitaria e lo sono, in maniera particolare, per le risposte che abbiamo dato proprio in campo scolastico. La proposta del sindaco e mia al presidente Vincenzo De Luca è certamente lungimirante e sono sicura che egli l’accoglierà. Sono sicura, infatti, che i dirigenti scolastici ed i docenti sapranno organizzare bene il loro lavoro e nessun problema vi sarà nel proporre la didattica “mista” che è lo spirito della nostra proposta. Del resto - conclude l’avvocato Barletta - la "didattica mista" è già prevista dal DPCM, anche se limitatamente a casi specifici. Noi, quindi, chiediamo l'estensione della didattica mista a tutti i bambini al fine di garantire il percorso scolastico anche a quelli che per un banale raffreddore si vedrebbero chiuse le porte di accesso della scuola. La concessione di quest’ulteriore possibilità sarebbe bene accolta dalle famiglie e colpirebbe positivamente soprattutto i cuori delle mamme, che vivono questa pandemia come una spada di Damocle sul collo per le sorti dei propri figli».