“In questo momento storico così particolare che abbiamo vissuto e alle cui conseguenze dobbiamo adattarci nel futuro, noi della compagine “Siamo Fragneto” vogliamo condividere con voi delle considerazioni in merito alla gestione della situazione da parte dell’amministrazione e avanzare dei suggerimenti che speriamo la maggioranza comunale vorrá prendere in considerazione”.
Così in una lunga ed articolata nota il capogruppo consiliare Antonio Petrone con i consiglieri Carlotta Pellegrini e Manuel Addona lanciano una serie di proposte al sindaco di Fragneto Monforte, Luigi Facchino e agli amministratori per cercare di dare uno slancio, un'idea per uscire dalla fase emergenziale. Proposte che vanno ben oltre la Fase 2 e guardano già ad un terzo step da affrontare.
“La fase 1 si è prevalentemente concentrata sulla salvaguardia delle fasce economicamente più deboli della nostra popolazione Che anche noi della Minoranza abbiamo cercato di aiutare, fornendo provviste alimentari e di generi di prima necessità a chiunque ne avesse bisogno, come d’accordo con il Sindaco che, a nostro avviso, ha saputo gestire questa situazione attenendosi alle direttive del governo e della Regione.
La fase 2, dovrebbe concentrarsi ora, a nostro parere, su un’altra categoria molto colpita dal Covid19 ossia quella degli esercizi commerciali presenti sul territorio fragnetano, la cui chiusura forzata ha portato a delle notevoli perdite economiche.
Proponiamo, per consentire una ripresa più agile dell’attività economica alle aziende fragnetane, la sospensione della tari e l’istituzione di un fondo comunale a cui le aziende interessate potrebbero attingere su richiesta, nonché valutare la possibilità di sospendere il pagamento del canone per l'occupazione del suolo pubblico per le attività di bar e ristorazione presenti nel nostro territorio comunale.
Riteniamo – scrivono Petrone, Pellegrini e Addona - che la costituzione del fondo potrebbe avvenire attraverso le somme presenti nei capitoli di bilancio che in questo momento non vengono utilizzati e che potrebbero essere messi a disposizione delle attività commerciali, ovviamente previa deliberazione di un consiglio comunale ad hoc.
Si tratterebbe, insomma, indipendentemente dalla somma, di un piccolo gesto che potrebbe dare conforto a tutte le aziende colpite del lockdown per aiutarle a ripartire più facilmente .
Ponendoci in un’ottica futura, abbiamo riflettuto su delle proposte da avanzare per una fase 3, quella della nuova normalità. Si parla spesso, in televisione e sui giornali, degli effetti che questo isolamento e distanziamento sociale potranno avere sulla nostra vita futura. Tutti parlano, infatti, di una nuova avvertita esigenza di ritorno alla semplicità e di ricongiungimento con la natura, che ci richiede di preservarla e di proteggerla, ora più che mai.
Inoltre, abbiamo riflettuto sulla fortuna che abbiamo avuto, soprattutto in questa situazione particolare, a vivere in un Paese immerso nel verde come Fragneto.
Quante persone, costrette a vivere in piccoli appartamenti dei condomini delle grandi città, sarebbero volute essere al nostro posto e avere la possibilità di godere dei prodotti genuini offerti dalla nostra terra e di poter avere a pochi passi da casa i loro cari.
È stata questa considerazione – rimarcano da 'Siamo Fragneto' che ci ha portato a proporre un’iniziativa di promozione del nostro territorio e delle cose che ha da offrire.
Durante il Raduno delle Mongolfiere, che speriamo quest'anno potrà essere organizzato, si potrebbe cercare di rivalutare ancor più i nostri Borghi allestendoli e arricchendoli di mostre o dei nostri prodotti gastronomici. In particolare – concludono -, pensiamo che un evento che apporta così tanti visitatori al nostro Paese, possa essere una buona occasione per instituire una sorta di “open house” che dia modo di dare visibilità alle numerose case in vendita che popolano il nostro Paese, attirando così potenziali acquirenti.
Un pool di persone potrebbe dedicarsi alla promozione di questa attività con L’auspicio di ripopolare il nostro territorio evitando che Fragneto diventi “un museo delle porte chiuse”.
Queste, quindi, sono le proposte che vogliamo avanzare e alla cui realizzazione siamo pronti a collaborare.
Siamo convinti, infatti, che ora più che mai l’aiuto di tutti sia necessario per permettere a Fragneto e ai suoi cittadini di rialzarsi più forti di prima, dando inizio ad una nuova normalità ma anche ad una nuova umanità”.