Il signor P. A., assistito dall’avvocato Mario Vernacchio, ha chiesto al comune di Apice, per la caduta da un marciapiede, inciampando in una buca, la somma di 52mila euro come risarcimento per “i danni patiti”.
E’ sicuramente il caso più eclatante registrato fin ora, anche se Il signor P.A. avrebbe riportato comunque delle fratture. Ma la richiesta di risarcimento formulata risulta essere per l'Ente a dir poco “abnorme”.
Il Comune da parte sua, e pertanto, si è costituito in giudizio innanzi al Tribunale di Benevento. E non è tutto.
“Già con una nota del 19 dicembre 2013, inviata al comune di Apice –si legge dalla delibera - lo stesso signor P. A., a mezzo dell’avvocato Antonella Rinaldi, richiedeva il risarcimento dei danni per l’incidente accaduto il 22 novembre 2013, a causa di una buca esistente tra il cordolo del marciapiede e la strada in Via della Concordia, alle ore 12.00, chiedendo però 8mila euro di risarcimento danni.” E negli anni la cifra è salita fino a 52mila euro.
L’Ente, comunque, non ha intenzioni di risarcire il signor P.A. per le seguenti motivazioni: “ Le condizioni di visibilità ( l’incidente è avvenuto alle ore 12.00), la circostanza della giovane età dell’incidentato unitamente al fatto che lo stesso è residente in Apice e che quindi era ben a conoscenza delle condizioni della strada che presumibilmente ha percorso svariate volte, portano a ritenere che lo stesso utilizzando l’ordinaria diligenza avrebbe potuto evitare l’incidente in cui è incappato. Tali circostanze escludono il nesso di causalità esistente tra il presunto comportamento omissivo del Comune ed il danno occorso.”
E sono state numerose, nel comune di Apice, negli anni, richieste simili: alcune accolte ed altre respinte, anche se risulterebbe maggiore il numero delle persone che non hanno avuto alcun risarcimento dopo la sentenza del giudice.
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