Tabelle private negli spazi comunali, i dubbi dell'opposizione

L'interrogazione sulla presenza di indicazioni pubblicitarie accanto la segnaletica stradale

Pietrelcina.  

Cartelli pubblicitari negli spazi dedicati alle indicazioni stradali, l'opposizione chiede chiarimenti. E' con un'interrogazione indirizzata al sindaco, Domenico Masone, al comune e alla segretaria, che l'esponente della minoranza consiliare, Leonardo Masone, chiede chiarimenti sulla presenza di tabelle private negli spazi comunali.

“L'affissione di cartelli pubblicitari negli spazi comunali – si legge nel documento - segue una normativa ben precisa: se la tabella vuole essere apposta all'interno delle aree inserite nel piano di recupero c'è bisogno del permesso di costruire che viene concesso dall'ufficio tecnico comunale, negli altri casi inerenti al centro urbano, la procedura è ben diversa.

Sempre dalla conversazione con gli uffici comunali preposti, si afferma che, secondo il codice della strada, non è prevista in nessun caso la possibilità di concessione di spazi pubblici comunali per insegne pubblicitarie di aziende private: in particolare, si specifica che sui pali dove sono state apposte indicazioni di interesse pubblico ( per es. guardia medica, scuola, insegne di luoghi turistici di colore marrone ecc.) non è possibile inserire alcun tipo di cartelli riguardanti attività di tipo privatistico”.

Da queste premesse nascono gli interrogativi posti al primo cittadino: “Appurata la condizione di abusivismo, come mai l'insegna indicata giace negli spazi comunali? Come mai non si è intervenuto in precedenza? Chi ha il compito della vigilanza? Perché è trascorso tutto questo tempo ed è stata necessaria la nostra segnalazione per avvedersene?

A nostro modesto avviso – afferma l'opposizione - questa insegna gode di privilegi maggiori rispetto ad altre attività commerciali, ledendo in tal modo il criterio della libera ed equa competitività.

Già qualche anno fa segnalammo la costruzione di pensiline pubblicitarie abusive, erette dall'oggi al domani senza permesso alcuno, che poi vennero sanate successivamente. Come mai dopo quegli avvisi ancora non si è provveduto ad utilizzare criteri di vigilanza tali da non dover più procedere a questo tipo di segnalazioni? A questo punto – queste le conclusioni - visto che non si può più parlare di una casualità, ci sorge il dubbio che ci sia qualche problema nel settore della vigilanza nel nostro comune”.

 

Marianna D'Alessio