A Sant'Angelo a Cupolo l'inaugurazione della casa comunale

Amministratori ed autorità intervenuti ieri alla riapertura del municipio

Sant'Angelo a Cupolo.  

 

I cittadini di Sant'Angelo ora conoscono la nuova casa comunale. Ieri pomeriggio, alla presenza delle autorità, il primo cittadino, Fabrizio D'Orta, e gli amministratori hanno partecipato al momento inaugurale della struttura.

«Un edificio completamente rinnovato, privo di barriere architettoniche e molto più efficiente» ha spiegato il sindaco rinnovando i ringraziamenti alle imprese, ai cittadini e a chi ha contribuito direttamente e indirettamente alla ristrutturazione del municipio.

La riapertura del comune ha fornito l'occasione per una riflessione sull'utilità delle municipalità, sotto il profilo civile, prima che politico. Un momento di riflessione che ha anticipato il taglio del nastro, introdotto dal presidente del consiglio comunale, Giovanni Panella.

«Ristrutturare una casa comunale vuol dire rinnovare quel patto di fiducia tra amministratori e cittadini. La frequentazione di quest'edificio è il miglior argine all'antipolitica», queste le parole del neoeletto consigliere regionale, Erasmo Mortaruolo.

Idea condivisa dal prefetto, Paola Galeone che nel suo intervento ha commentato: «La presenza delle istituzioni qui oggi, non è formale ma sostanziale. In un momento in cui la fiducia vacilla essere presenti vuol dire ribadire quel rapporto di collaborazione tra cittadini e politica». E cita Rio Bo di Aldo Palazzeschi per evocare l'amenità dei luoghi di Sant'Angelo.

La centralità dei comuni all'interno del riparto delle funzioni stabilito dalla legge Delrio (riforma delle autonomie locali) è invece il tema della riflessione del sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro: «E' evidente che con la trasformazione delle Regioni da enti di gestione ad enti di indirizzo, i comuni rafforzano il proprio ruolo».

E alle perplessità di chi teme una perdita delle identità municipale con l'accorpamento degli enti, ribatte: «L'unione dei comuni è un'operazione intelligente se si uniscono i servizi collettivi per renderli più efficienti. L'Italia è il paese dei comuni, delle diversità».

L'urgenza vera non è quella di difendere l'identità ma di consentire una sostenibilità dei bilanci, quella si lesa dalle risorse sempre più carenti e dal patto di stabilità «che li strangola».

 

Marianna D'Alessio