Teatro scuola per una poetica pedagogica

A Telese l'incontro con la professoressa Maria D'Ambrosio

teatro scuola per una poetica pedagogica
Telese Terme.  

Mercoledì 5 febbraio, alle ore 18.30, la Fondazione Gerardino Romano, presso la sede sociale di Telese Terme ospita la professoressa Maria D'Ambrosio. All'incontro, coordinato dal professor Felice Casucci, si presenta il libro "Teatro Scuola Vedere Fare. Spazi pratiche estetiche per una poetica pedagogica", Liguori Editore, 2019. "Nel nome della ricerca pedagogica e artistica, il libro Teatro Scuola Vedere Fare. Spazi pratiche estetiche per una poetica pedagogica - spiegano gli organizzatori - propone al lettore di conoscere il progetto e la metodologia di Teatro Scuola Vedere Fare e ripensare la formazione al tempo di un Nuovo Umanesimo: la formazione che può generare trasformazione ma che esiste solo se se ne diventa parte".

“Il corpo, a scuola come a teatro, è splendore, è apparenza annodata e poi strappata e ricucita, è voce risonante mischiata ad altri voci e suoni il cui moto smuove altri corpi con-fusi e con-giunti a fare la differenza, a fare il molteplice della comunità. Il corpo di questo libro e le voci che custodisce disegnano un movimento circolare che s’apre e chiude con Mimmo Borrelli, con la sua lirica potente che non è scrittura, né letteratura, ma voce e canto. Lirica: l’improvviso possibile sacro del teatro. Dove c’è spazio solo per la necessità e dove pure gli eccessi, lo strabordare di quella voce e di quel canto, sono l’esatto punto da cui s’apre un’altra possibile strada da percorrere. Oppure è solo il richiamo che fa il canto che rivela il cammino del poeta: di quell’alunno di liceo che proprio a scuola col suo prof ha incontrato il teatro e poi, inquieto, non lo ha più lasciato” (p. XIV). Il libro Teatro Scuola Vedere Fare, che si apre e chiude con un testo di Mimmo Borrelli (attore e drammaturgo), sarà occasione quindi per "riflettere sulla centralità della sfera corporea e della dimensione estetica, cinetica, tattile, a Scuola come a Teatro, e per rintracciare la matrice bio-educativa di una possibile poetica pedagogica necessaria per innovare e rendere vive le pratiche artistiche e formative".