Sarà una settimana delicata e probabilmente decisiva. Se la Regione Campania, infatti, non pagherà la ditta Ingg Penzi, che attualmente conduce i lavori di restauro presso il Castello dell’Ettore, ad Apice vecchia, il cantiere, già da lunedì prossimo, potrebbe fermarsi.
Fu la stessa ditta di Maddaloni a far presente questa eventualità al comune di Apice, meno di due settimane fa, attraverso una missiva protocollata presso gli uffici dell’Ente.
Fino alla data del 30 aprile scorso, la ditta ha anticipato, come scritto già su Ottopagine, circa un milione di euro per i lavori al Castello. E ne sono necessari comunque altri: circa 100mila euro per terminarli. Se non ci dovessero essere interruzioni, come purtroppo invece sembra prefigurarsi, il Castello dell’Ettore sarà pronto tra 45 giorni.
La ditta ha infatti ordinato 100mila euro di infissi in legno, scelti dalla Soprintendenza, che dovrebbero arrivare a metà maggio. Cosa manca ancora? La posa degli infissi, come anticipato, l’illuminazione esterna, il completamento dei sottoservizi e un sistema antincendio nel maniero, che non esiste. Quest’ultimo aspetto non sembrerebbe essere stato inserito nel progetto. La ditta Penzi dovrebbe anche condurre gli ultimi lavori presso Palazzo Perriello (di circa 70-80 mila euro), ma ancora non avrebbe firmato nulla, poiché aspetta prima i soldi del Castello.
Ma perché tutti questi ritardi nei pagamenti dalla Regione? Come mai, durante l’amministrazione Giardiello, 1 milione e 600mila euro sono stati pagati alla società Consortile il Castello, e ora, dall’insediamento dell’amministrazione Albanese, già dal 2009, le somme non sono state ancora erogate?
E come sempre si rincorrono voci e chiacchiere secondo le quali per sbloccare certe situazioni sarebbero necessari “certi pesi politici” presso la Regione Campania. Perché bisognerebbe avere questa influenza di fronte ad un finanziamento di oltre 4milioni di euro già stanziato da Palazzo Santa Lucia?
La vicenda del Castello di Apice si tinge di luci e ombre, più ombre che luci; c’è anche un contenzioso con la vecchia ditta di circa 312mila euro, come si ricorderà. Somma che il comune di Apice chiede come risarcimento danni, poiché la società consortile Il Castello non si presentò sul cantiere per 118 giorni naturali e consecutivi, maturando un danno giornaliero di 2mila e 600 euro, fino ad arrivare all’atto di rescissione del contratto con il Comune.
La società consortile il Castello, invece, chiede al comune di Apice la stessa somma di 312mila euro, relativi al pagamento dell’atto di conciliazione del 28/12/2012 e dichiarato esecutivo in data 08/01/2013 dal Tribunale di Benevento e sul quale veniva apposta la formula esecutiva in data 28/10/2014.
Circa un mese fa, sempre la società il Castello ha chiesto il pignoramento di 472mila euro attraverso il legale incaricato, l’avvocato Giuseppe Vernacchio, atto di pignoramento che interessa le somme depositate dall’Ente presso la Banca di Credito Cooperativo di San Marco dei Cavoti e del Sannio-Calvi, Società Cooperativa.
Intanto è stata ripristinata l’antica entrata al Castello, un arco, murato in passato, e che sarà, in futuro, di nuovo fruibile dai visitatori….sempre che tutto vada per il verso giusto.
Michele Intorcia