Il Comitato referendario “Difendiamo l’acqua pubblica” ha protocollato le 50 firme previste per la presentazione del quesito da sottoporre agli elettori, così come previsto dal regolamento per la disciplina del referendum comunale (art.3), approvato nell’ultimo consiglio comunale. Il quesito riguarda la gestione pubblica del servizio idrico.
Una questione che da anni tiene banco in paese. Infatti, dopo la decisione dell’amministrazione Corda, di recedere dal vecchio gestore Alto Calore spa e di avviare l’iter di affidamento del servizio alla società Gesesa, un gruppo di cittadini si è organizzato per tentare di scongiurare questo passaggio. La ragione di questa opposizione sarebbe da individuare principalmente nella natura della società subentrante.
La società Gesesa, controllata per circa il 60% dal potente gruppo romano Acea, è infatti una società a capitale misto pubblico e privato e in quanto tale non potrebbe vedersi affidata la gestione del servizio, come recentemente ribadito anche dalla Corte dei conti della Regione Campania. I promotori dell’iniziativa referendaria ora avranno da attendere il giudizio della Commissione dei garanti che, secondo quanto previsto dal suddetto Regolamento (art.5), dovrà esaminare il quesito e pronunciarsi sulla sua ammissibilità entro un mese.
In caso di giudizio positivo partirà la campagna di raccolta firme necessarie per l’indizione del referendum, che si dovrebbe tenere, come proposto dal Sindaco, in concomitanza con le elezioni europee del prossimo mese di maggio.
Redazione Bn