L'Ente: «L'ex sede comunale non è agibile»

Arriva la conferma dall'amministrazione del comune di San Giorgio del Sannio

San Giorgio del Sannio.  

«L’ex Palazzo comunale di San Giorgio del Sannio non è agibile». Arriva la conferma dall’ Ente, che non smentisce le condizioni di non agibilità in cui versa l’ex stabile, che fino a diversi anni fa ospitava il Comune e dove si svolgevano le assisi. Al momento, invece, si trovano all’interno diverse associazioni, tra cui la Pro Loco, il Velo Club e l’associazione Creativa. Al primo piano, invece, avviene la distribuzione dei pacchi alimentari e la consegna delle buste per la differenziata.  La conferma della non agibilità dell’ex palazzo comunale è arrivata dall’amministrazione, mentre dal settore tecnico ancora nessun dettaglio. C’è da dire che la non agibilità potrebbe essere legata solo ad alcuni interventi di messa in sicurezza. Dalle foto scattate all’interno (allegate al precedente articolo), al momento, sono evidenti che gli impianti elettrici non sono a norma e la caduta dell’intonaco dai solai potrebbe far intendere che ci siano delle carenze strutturali. Queste ultime vanno sicuramente approfondite.

Nel settembre del 2013, in un articolo pubblicato su Ottopagine, il consigliere d’opposizione Antonio Castaldo, del gruppo “Nuova San Giorgio”, lanciava l’iniziativa, poi concretizzata dalla maggioranza, di creare nell’ex casa comunale «Un centro giovanile dove fare innanzitutto formazione e orientamento al lavoro». Nello stesso si parlava anche di «Valorizzare gli spazi e gli immobili comunali, perché utilizzare bene le strutture pubbliche vuol dire essenzialmente evitare sprechi e dispersioni di risorse». Nessuno però, all’epoca, disse se quella struttura fosse agibile oppure no.

Ultimamente invece, un altro consigliere d’opposizione, Giovino Carpenella, sempre del gruppo “Nuova San Giorgio”, ha messo in dubbio l’agibilità dell’immobile, poiché nel piano triennale delle opere pubbliche il progetto riguardante l’ex palazzo comunale parla di “messa in sicurezza”, facendo dunque intendere la probabile non agibilità della struttura.

Michele Intorcia