Due manifesti affissi sulle mura del paese a distanza di una settimana con la formula del 'Trova le differenze'. Si tratta in entrambi i casi di atti di accusa da parte di contestatori anonimi (nulla vieta che possa trattarsi anche di un singolo cittadino) contro l'operato dell'amministrazione di Sant'Angelo a Cupolo guidata dal sindaco Fabrizio D'Orta.
Nel primo manifesto apparso la scorsa settimana nel mirino degli ignoti contestatori era finita la tenuta delle strutture sportive dall'amministrazione Bosco (sindaco di Sant'Angelo nel decennio precedente alla consiliatura D'Orta) all'attuale gestione, ree – secondo i contestatori - di aver consentito che gli impianti calcistici del territorio andassero in malora.
Nel manifesto apparso negli ultimi giorni invece i critici anonimi contestano l'assenza di interventi per la ristrutturazione del palazzo Capasso, edificio storico situato nella frazione Pastene, una cui ala è stata distrutta da un crollo nella primavera del 2012.
Nel manifesto vengono riportate a mo' di commento alle immagini pubblicate – l'una risalente al 2012 e l'altra ai giorni nostri – alcune dichiarazioni dell'attuale gruppo di maggioranza risalenti alla passata campagna elettorale per le elezioni amministrative (maggio 2012).
Questa la citazione riportata nel documento: “E' nostro obiettivo prioritario continuare quel processo di valorizzazione del patrimonio culturale...il progetto avviato con la famiglia Capasso Torre di Caprara e con la partecipazione dell'Università degli Studi del Sannio, è finalizzato, tra l'altro, al recupero delle antiche bellezze del palazzo consentendone, nel contempo di divenire, attraverso l'avvio di un centro studi economico-giuridico, nucleo di sviluppo economico-culturale del territorio...”.
Citazione che sovrasta le due immagini del palazzo, con l'indicazione dell'ignoto estensore del manifesto che invita a trovare le differenze tra la condizione della struttura nel 2012 e quella attuale. Una differenza nulla – stando a quanto emergerebbe dalle immagini e dal commento del manifesto – che si manifesterebbe solo per quei 122 mila euro investiti per la messa in sicurezza.
La singolarità dei manifesti sta, come si ricordava all'inizio, nella mancanza di una firma in calce al documento e per la ciclicità delle affissioni. Mancando soltanto un anno alle prossime elezioni amministrative non viene difficile immaginare che possa trattarsi di un nuovo gruppo politico che si affaccia sullo scenario politico locale... Ipotesi che trova sostegno non solo nell'atto di accusa contro l'attuale amministrazione ma anche nel coinvolgimento della presunta mala gestio dell'amministrazione guidata dal precedente sindaco, Egidio Bosco. Un riferimento che farebbe pensare ad un' altolà contro un eventuale ritorno in politica dell'ex primo cittadino.
Marianna D'Alessio