«Guardia medica, Asl e sindaco spieghino»

Masone: «Come mai per oltre un anno l’intera struttura è stata inagibile, escluso il presidio?»

Pietrelcina.  

«Dopo le ultime vicende riguardanti la guardia medica a Pietrelcina non ci possiamo esimere dal prendere parte nel merito della questione. Non è possibile credere che 3 stanze siano agibili in un intera struttura dichiarata inagibile, quella in via dello sport, ultima sede del presidio sanitario a Pietrelcina. Qualcuno deve riferire di tale anomalia». Questa volta è Leonardo Masone, consigliere d’opposizione del gruppo “La Svolta”, e non i medici del presidio, a chiedere al sindaco Masone e all’Asl di Benevento spiegazioni in merito alla vicenda della guardia medica di Pietrelcina. «Una struttura appena appaltata - riprende Masone - per oltre un milione di euro ad una ditta di Casal di Principe. Ma aldilà delle responsabilità politiche ed amministrative c'è un problema ben più serio da risolvere: la garanzia di un presidio sanitario funzionante e sicuro per la popolazione non solo pietrelcinese, come ha evidenziato un medico in una recente intervista, ma di tutta l'area e dei pellegrini che giungono nel paese di Padre Pio. In questa situazione ci meraviglia la totale assenza delle istituzioni preposte: qual è la posizione dell'A.S.L. beneventana in merito? Quale la posizione dell'Amministrazione comunale anche responsabile delle questioni che stiamo trattando? Che misure intende prendere? La stessa decisione di spostare momentaneamente la guardia medica è sbagliata, come tra l'altro dichiaravano gli stessi medici qualche giorno fa. Poi devono spiegare alla cittadinanza quali sono i criteri per i quali stanno decidendo di portare il presidio in via Roma, in uno stabile mai utilizzato e destinato ad altra funzione: è di qualche tempo fa una serie di mie interpellanze su quello stabile, al quale lo stesso sindaco mi rispose avvertendomi che quella struttura avrebbe risposto alle esigenze per le quali era stata progettata all'inizio, ossia di “asilo”. Anomalie su anomalie. Ad ogni modo vigileremo sulla faccenda, colgo però l'occasione per esprimere vicinanza e solidarietà ai “medici-lavoratori” costretti da anni in condizioni difficilissime ad operare sul nostro territorio che per l'ennesima si trovano a sobbarcarsi di responsabilità non direttamente loro, ma che di sicuro possono condizionare la sicurezza e la professionalità del loro lavoro».

di Michele Intorcia