Mercoledì 22 aprile presso la sala convegni del palazzo Colarusso di San Marco dei Cavoti si è tenuto un incontro per parlare di filiera corta e agricoltura sostenibile. Il convegno, organizzato dall’associazione “Noi del ’63 e… dintorni” del comune Fortorino, ha visto la partecipazione del presidente Provinciale della Coldiretti, Giuseppe Brillante, di Nicola La Porta, funzionario della Regione Campania e della dott.ssa Diana Zurlo, biologa nutrizionista. A moderare gli interventi Marco Borrillo, giornalista di San Marco dei Cavoti. Ad accogliere i numerosi presenti e gli ospiti, la presidente dell’Associazione Noi del ’63 e… dintorni, Carmela Ricci, che ha annunciato che la filiera corta non è più solo un’ipotesi teorica ma una certezza e una realtà. Infatti il 25 aprile nel comune fortorino, durante la tradizionale fiera in onore di San Marco Evangelista, alcune aziende locali esporranno, già, i loro prodotti a Km 0.
La dott.ssa Zurlo ha analizzato il concetto di alimentazione corretta attraverso la quale si curano e si prevengono varie malattie più o meno gravi. E la conferma che la dieta migliore è quella mediterranea che consente la maggiore varietà dei prodotti e che persegue gli obiettivi non solo di quantità ma di qualità dei prodotti consumati. E la qualità dei prodotti è garantita maggiormente dalla filiera corta che consente agli alimenti di non perdere le loro caratteristiche organolettiche che, invece, possono venir meno durante i continui spostamenti e le lunghe distanze della filiera lunga. Ed inoltre agricoltura a Km 0 significa anche minori danni ambientali dovuti al trasporto e minor costo. Con la filiera corta è garantita anche la stagionalità dei prodotti; consumiamo prodotti freschi in tutte le stagioni.
Al funzionario della Regione Campania, Nicola La Porta, è toccato l’intervento più istituzionale considerando che il suo settore si occupa soprattutto della gestione delle domande di contributi da parte delle imprese agricole. Alle aree Tammaro e Fortore sono stati elargiti, per le misure strutturali, circa 67 milioni di euro per un volume di investimenti pari a 91 milioni di euro. Grande lavoro quindi, grazie anche alla presenza e all’appoggio delle organizzazioni sindacali come la Coldiretti presente al convegno col suo presidente provinciale Giuseppe Brillante.
“La coldiretti – ha chiarito il presidente - pone la sua attenzione e il suo interesse sia ai produttori, quindi agli agricoltori, che ai consumatori e cerca di garantire entrambi. Oggi l’agricoltore non è solo colui che con il lavoro delle sue mani produce alimenti ma è un vero e proprio imprenditore. L’azienda agricola è diventata impresa. E agli imprenditori agricoli la Coldiretti si rivolge per sostenerli nelle opportunità che offre il PSR ma agli agricoltori la Coldiretti chiede anche garanzie sui prodotti in commercio, sulle modalità di produzione perché bisogna garantire e sostenere anche i consumatori che hanno il diritto di conoscere la provenienza esatta dei prodotti che acquistano e consumano”.
Chi sceglie la filiera corta, quindi, si fa promotore di diffondere pratiche di consumo responsabile, praticando scelte coerenti con gli ideali di solidarietà, sostenibilità e giustizia sociale e contribuendo a migliorare la qualità della propria vita e del proprio territorio attraverso semplici gesti quotidiani.
Giuseppe Addabbo