Raddoppio linea ferroviaria Telese, minoranza chiede incontro

La richiesta di un Consiglio comunale prima della scadenza del termine per le osservazioni

Telese Terme.  

“Convocare, con carattere di urgenza ed entro un tempo ragionevole in relazione alla scadenza del termine fissato per le osservazioni, un consiglio comunale aperto, chiedendo la partecipazione di tecnici della Regione Campania e della RFI”.

Questa la richiesta avanzata dai consiglieri comunali di Telese Terme Angela Abbamondi, Gianluca Aceto e Vincenzo Fuschini al sindaco Pasquale Carofano.

I consiglieri di opposizione chiedono un incontro durante il quale si illustri “dettagliatamente e puntualmente: il progetto definitivo; l'impatto sul territorio; eventuali benefici; le ragioni per cui sono state scartate soluzioni alternative; i vincoli; gli espropri; il valore dell'investimento; la tempistica; nonché tutto quanto altro necessario per informare la cittadinanza anche alla luce delle richieste di informazioni che potranno arrivare direttamente dai cittadini chiamati ad intervenire e pervenire, anche da parte dell'Ente comunale, alla predisposizione di osservazioni e rilievi al progetto da presentare nei termini e modalità nelle sedi opportune”.

Tuttavia - aggiungono i consiglieri di minoranza - ad oggi, 19 Settembre, al di là di una irrituale comunicazione del Sindaco a mezzo facebook, a noi consiglieri non è stata notificata alcuna convocazione. Riteniamo che l'argomento richieda un supplemento di trasparenza ed informazione. La cittadinanza, infatti, ha il diritto a ricevere informazioni corrette su una questione che è strategica per lo sviluppo futuro del territorio. La portata dell'intervento si è materializzata tanto per la zona Piana quanto per la zona Ferrovia e lago di Telese. Purtroppo una fetta di territorio molto significativa sarà immolata sull'altare della ferrovia e di fronte ad un impatto così imponente, sia per l'economia locale che per l'assetto del territorio, bisogna essere estremamente chiari. Non vorremmo, ad esempio, che si creassero illusorie aspettative su posti di lavoro e lucrose indennità di esproprio, che allo stato non paiono realistiche”.