Non si placano le polemiche a San Giorgio la Molara per il recupero ambientale della cava in località Macchia Calcarea. I consiglieri di minoranza Antonio Paradiso, Luigino Vella e Massimo Ragucci, la scorsa settimana, hanno protocollato al comune una nota dove ripercorrono l’iter seguito in questi mesi per il progetto in questione. Si parte dall’11 Settembre dello scorso anno quando ebbe inizio la prima riunione della conferenza dei servizi presso il Genio Civile di Benevento.
Secondo i Consiglieri Comunali di minoranza già in quell’occasione, ci furono delle forzature e delle omissioni da parte dell’Amministrazione Comunale di San Giorgio la Molara. Successivamente il gruppo di minoranza promosse anche una interrogazione a risposta verbale al sindaco Luigi Paragone, oltre poi a sostenere una petizione popolare sottoscritta da oltre 800 persone non solo di San Giorgio la Molara ma anche di Molinara. Una petizione dove si metteva in evidenza la presenza di diverse falde acquifere che alimentano alcuni acquedotti, che queste sono contrade con forte presenza antropica, con numerosi allevamenti di bovini marchigiani di cui San Giorgio è territorio IGP. Inoltre, il progetto di recupero in esame, non prevede opere di salvaguardia della predetta falda acquifera, né la sua tutela, mediante divieto di apporto di materiale esterno. Infine, si faceva presente che la precedente attività estrattiva era sconfinata in proprietà limitrofe, in assenza di titoli di proprietà e di autorizzazione amministrativa. Quindi con questa petizione si chiedeva al Genio civile di non procedere al predetto completamento di recupero ambientale.
E giusto ricordare che questa vicenda riguarda anche il Comune di Molinara, visto che una delle sorgenti che alimenta l’acquedotto comunale Santa Varva (Molinara) si trova nell’area della cava.
Lunedì 20 aprile, l’associazione politica dei Pentri ha tenuto un incontro pubblico alla “Sala Parrocchiale Madre Leonia Milito” a San Giorgio la Molara per spiegare alla popolazione i diversi motivi di preoccupazione su questa vicenda.
Abbiamo avvicinato il Presidente dell’Associazione nonché consigliere comunale di minoranza Antonio Paradiso che sostiene “l’argomento principale che abbiamo trattato nell’incontro pubblico è stato quello che riguarda il recupero della cava. Questa è una vicenda alquanto strana perché, dalla presentazione del progetto ad oggi, è stato ed è difficile decifrare l’atteggiamento della maggioranza. Il consiglio comunale che si svolse sulla questione fece emergere un atteggiamento ondivago da parte del Sindaco e della sua maggioranza; si riconoscevano le criticità presenti ma si voleva il ripristino ambientale. Noi invece sosteniamo con forza che non serve nessun tipo di recupero visto che, proprio alla luce delle tante problematiche emerse, la cava, dismessa da svariati decenni, era stata già oggetto di precedenti recuperi e inoltre le naturali erosioni e la vegetazione spontanea già ne avevano annullato l’impatto. Allora credo sia opportuno, in vista della settima seduta della conferenza dei servizi prevista per il prossimo 7 Maggio, che l’Amministrazione comunale di San Giorgio la Molara debba assumere una posizione più netta e definitiva. Quindi ritengo necessario contrastare concretamente l’azione della ditta che ha proposto il recupero della cava. E poi è davvero paradossale che l’integrazione del progetto iniziale, depositata al genio Civile il 30 marzo del 2015, non è stata ancora depositata presso il nostro Comune di San Giorgio la Molara. Lo ribadisco senza nessuna strumentalizzazione o polemica: è necessario l’unità d’intenti su questa problematica per respingere ogni tipo di ingerenza sul nostro territorio”.
Giuseppe Addabbo