“Il Fortore e le eccellenze campane, benefici sulla salute” questo il titolo del convegno, introdotto e moderato da Maria Grazia Marchetti fiduciario SlowFood, svoltosi a Buonalbergo nella bucolica location di Cascina Panari.
Ad aprire il dibattito il sindaco del comune fortorino Michelantonio Panarese che ha fortemente sostenuto l’importanza della “coltura di tradizione” come quella dei grani antichi che si inserisce nel progetto di valorizzazione e riqualificazione territoriale al quale l’amministrazione lavora da tempo.
“È importante sostenere l’imprenditoria agricola mirata allo sviluppo delle colture autoctone ed è nostro dovere incentivarle” ha affermato il consigliere regionale Erasmo Montaruolo, presente all’incontro.
Della stessa idea Erasmo Timoteo responsabile Comunità di Terra Madre di Slow Food. Un interessante excursus antropologico sul rapporto tra i grani antichi e il consumatore descritto meticolosamente da Mario De Tommasi di MedEatResearch.
L’incontro si è concluso con la testimonianza del Maestro pizzaiolo Luciano Sorbillo e la sua esperienza con questa tipologia di grani dalle proprietà proteiche ed anti ossidanti. “L’alimentazione influisce sullo stile di vita del singolo” ha affermato “e da qui l’esigenza di creare un’offerta culinaria che rispetti i parametri nutrizionali recuperati dal passato.” Non a caso il Maestro partenopeo con il suo staff Pizza’street,ha concluso la serata, nella suggestiva piazza Garibaldi, allestita per l’occasione con tre forni, e soddisfatto il palato degli estimatori della pizza partenopea che segue la tradizione, interamente prodotta utilizzando solo grani antichi, così come la birra, della stessa provenienza graminacea, proposta dal Mastro birraio Vincenzo Cillo.
Non poteva mancare l’Arte che incontra la maestria negli scatti di Antonio Volpone che hanno fatto da cornice all’evento. Esperienze culinarie dal sapore nuovo, recupero di tradizioni e connubio di sapori locali, al centro dell’evento. Arte, tradizione e gastronomia sotto il cielo stellato della notte di San Lorenzo buonalberghese.
Redazione Bn