L'educazione sessuale nelle scuole sannite

La dirigente Fusco:«La sessualità è un elemento fondamentale per lo sviluppo della personalità»

Calvi.  

A scuola per imparare l’educazione sessuale. E’ questa l’iniziativa promossa dall’Istituto Scolastico Comprensivo “G. Siani” di Sant’Angelo a Cupolo ( con sezioni associate di Calvi, San Nazzaro, San Martino Sannita e San Nicola Manfredi) e rappresentato  dal dirigente scolastico Maria Luisa Fusco.  «Consapevole del fatto che la sessualità umana costituisce un elemento determinante per lo sviluppo della personalità e nucleo centrale dell’identità della persona –ha commentato Fusco – è stato programmato, per il corrente anno scolastico, il progetto di educazione sessuale destinato a tutti gli alunni delle classi II e III delle Scuole Secondarie di I grado dell’Istituto, con il supporto di professionisti nel campo quali i ginecologi Alfredo Nazzaro e Girolamo Landino e l’ostetrica Patrizia Fusco». Il 14 aprile 2015 il ginecologo  Landino Girolamo ha condiviso il progetto con i genitori degli alunni della Scuola secondaria di I grado di Calvi ed accolto le loro richieste sulla trattazione di argomenti quali i comportamenti a rischio, le malattie sessualmente trasmissibili e misure preventive, sistemi contraccettivi e prestazioni dei Consultori Familiari. Il 16 aprile 2015 il ginecologo  Landino Girolamo ha invece  stimolato i ragazzi sulla consapevolezza dei cambiamenti fisici legati alle varie fasi di crescita e la conoscenza del proprio corpo. L'educazione sessuale a scuola in Italia arriva da poco, mentre in altre nazioni europee e non si svolge da anni. In Scozia, l'anno scorso, ad esempio,  Il Servizio Sanitario Nazionale, che organizza i corsi di educazione sessuale nelle scuole, ha contestato il diritto all’obiezione di coscienza degli insegnanti che non volevano parlare di “matrimonio” a proposito delle unioni tra persone omosessuali. Le stesse autorità scozzesi hanno contestato anche che  insegnare “i valori di una vita stabile e di una amorevole famiglia” è  discriminatorio, dal momento che non tutti i bambini vengono da questa esperienza di vita (fonte: notizieprovita.it). 

di Michele Intorcia