Anche nel nascere albero ci vuole fortuna. Pochi metri di distanza nel luogo di radicamento possono fare la differenza tra una dignitosa sopravvivenza e la probabile morte, pur se differita nel tempo.
Statale Appia, tra Benevento e San Giorgio del Sannio. La trafficata e importante arteria è costeggiata da un duplice filare di alberi, perlopiù tigli. Presenze che da decenni impreziosiscono il paesaggio e formano una barriera naturale per le numerose abitazioni ed attività commerciali che sorgono lungo il percorso. A febbraio, nel breve volgere di qualche giorno, si verificano due episodi di caduta, al confine tra i territori di San Giorgio del Sannio e San Nicola Manfredi. Sono tigli che non hanno retto al peso degli anni, a differenza della gran parte dei “colleghi” presenti lungo l'Appia.
Gli enti locali fanno scattare l'allarme rosso e attivano gli uffici tecnici alla ricerca delle misure più idonee a tutelare l'incolumità pubblica. Dopo un palleggio di responsabilità che coinvolge anche l'Anas, la risposta più drastica arriva dal Comune di San Nicola Manfredi: decine e decine di splendidi tigli condannati alla decapitazione. Come dimostrano le foto che pubblichiamo, non si può parlare nemmeno di capitozzatura, tecnica comunque controversa, ma di una autentica mozzatura delle piante ridotte a inquietanti moncherini.
Scelta inevitabile? Nient'affatto: la letteratura specialistica sconsiglia vivamente tale opzione in quanto foriera nel tempo di problemi anche maggiori in termini di sicurezza. I virgulti che spunteranno nei prossimi giorni finiranno infatti per creare una superficie di vegetazione disarmonica, sviluppata ai lati e verso l'alto e dunque più esposta a vento e precipitazioni. Ma soprattutto, le piante così maltrattate andranno incontro al rischio di infradiciamento e di morte prematura per malattia.
Evenienza che l'ente sannicolese deve aver giudicato irrilevante. Non altrettanto hanno fatto i due comuni contigui territorialmente, San Giorgio del Sannio e Benevento, che hanno invece realizzato interventi più... umani, limitandosi a potare cime e rami. Come da manuale.
Marianna D'Alessio