Si è tenuto questa mattina all'Istituto Palmieri il primo incontro di presentazione alle scuole beneventane del progetto Libera Rete. Gli studenti delle classi quinte e alcuni dei giovani detenuti che partecipano al laboratorio socio occupazionale - Francesco e Roberto detenuti ad Airola,Daniele in esecuzione esterna a Benevento - hanno colloquiato sul tema della legalità declinato sotto il duplice aspetto del lavoro e dell'ambiente.
L'atto vandalico di cui è stato vittima ieri l'Istituto Rampone ha reso necessario un cambio di programma e quindi lo spostamento del primo incontro nella sede del Palmieri.
Le responsabili della cooperativa Social Lab76 Maria Savoia e Jessica Ucci hanno spiegato come nasce Libera Rete. Dare ai giovani detenuti la possibilità di acquisire competenze in ambito professionale serve a scongiurare che, una volta finita la detenzione, si trovino ancora a delinquere.
La scelta di creare laboratori in cui si recuperano materiali elettronici nasce dall'idea di sottrarre questo tipo di rifiuto - molto pericoloso per l'ambiente - al percorso di illegalità nel quale finisce nella maggior parte dei casi a causa di un cattivo smaltimento. L'educatore che segue i detenuti presso l'Istituto minorile di Airola, Carlo Santagata, ha fornito alcune informazioni sul processo educativo che è promosso dalle carceri minorili.
Le varie scuole che partecipano alla fase di presentazione del progetto daranno vita ad un contest sul tema della legalità. E' stato loro chiesto di presentare entro il 22 aprile un lavoro multimediale. Il migliore varrà alla scuola che lo ha varato un premio in materiale didattico. Prossimo appuntamento mercoledì 1 marzo al Liceo Classico di San Giorgio del Sannio.
Le scuole, inoltre, raccoglieranno materiale informatico non in uso che sarà "ricondizionato" dai giovani detenuti e andrà a costituire il laboratorio informatico dell'IPM di Airola.
"Ringraziamo di cuore la Dirigente Assunta Fiengo e il vicepreside Claudio Di Toro per l'immediata disponibilità ad ospitare la presentazione di Libera Rete - afferma Mariagrazia Di Meo, presidente di Social Lab76 e coordinatrice del progetto - Speriamo di poter continuare a collaborare con la scuola. Il dibattito nato stamattina è la prova che il tema legalità è molto sentito all'interno delle scuole, sia dai docenti che dai giovani".
Libera Rete è un progetto finanziato nell'ambito del Piano Azione Coesione "Giovani no profit" daPresidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Le borse lavoro sono state finanziate dalla Fondazione Charlemagne. E' promosso dalla cooperativa sociale Social Lab76 in partenariato con l'Ufficio esecuzione penali Esterne di Benevento e Istituto Penitenziale Minorile di Airola e si concluderà a giugno 2017 e mira ad inserire nel mondo del lavoro 30 giovani tra i 16 e i 35 anni che scontano pene dentro e fuori il carcere. La fase finale di presentazione alle scuole è patrocinata da ASIA Benevento Spa.
Redazione Bn