Un incontro per raccontare la storia di Giorgio Perlasca

Mercoledì 8 febbraio alla scuola primaria di Dugenta

Dugenta.  

Sarà un appuntamento interessante e formativo quello in programma mercoledì 8 febbraio dalle ore 9,30 nel salone della scuola primaria di Dugenta. 
Qui Franco Perlasca racconterà la vita del padre Giorgio Perlasca, Giusto tra le Nazioni nel convegno promosso dall’istituto comprensivo di Dugenta nell’ambito del progetto Memoria 2017.
La Shoah e Giusti… l’etica della responsabilità è il titolo del percorso e del convegno a cui prenderanno parte le autorità civili e religiose locali e il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Benevento Monica Matano.
«Sono anni - sostiene la referente Gerarda Mirra - che il nostro istituto, guidato quest’anno da Silvana Santagata, promuove, nell’ambito del progetto Memoria, momenti di studio e riflessione sul tema della Memoria e della Shoah.
Tanti gli interventi e le testimonianze in questi anni e quest’anno la scuola ospiterà Franco Perlasca , figlio di Giorgio, Giusto tra le Nazioni che racconterà la vita di suo padre, che dalla vicinanza al fascismo passò a rischiare la propria vita, a Budapest, per salvare quella di oltre 5.200 ebrei
Quella di Perlasca è stata ed è una straordinaria vicenda: nell’inverno del 1944 a Budapest, capitale dell’Ungheria, fingendosi console spagnolo, riuscì a salvare dallo sterminio dei nazisti oltre 5mila ebrei…. Nel 1987 qualcuno si ricordò di lui e gli fu insignito la riconoscenza di “Giusto tra le Nazioni” dall’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme, dove si recò anche nel settembre del 1989 per piantare un albero nel “Parco dei Giusti”, in cui migliaia di piante ricordano i nomi di tutti coloro che aiutarono gli ebrei durante gli anni dello sterminio.

Raccontare il bene attraverso la figura dei giusti e nello specifico di Giorgio Perlasca è il tema centrale del progetto che la scuola svolge nelle varie classi cercando di far emergere quei valori fondamentali della vita

Il valore positivo e pedagogico dei giusti ci insegnano a lottare per la libertà e per la dignità e come ha ricordato il filosofo Hans Jonas ad Auschwitz non c’è stato alcun intervento divino, solo silenzio.
I “miracoli” sono arrivati solo da esseri umani, dai Giusti fra le Nazioni del mondo.
I Giusti ci insegnano la responsabilità dell’uomo e la possibilità di opporsi nel proprio ambiente a ogni crimine contro l’umanità. Non esiste alcuna provvidenza contro il manifestarsi del male, ma soltanto l’intervento dell’individuo. E’ accaduto ieri e sarà sempre così in futuro.
Giorgio Perlasca sosteneva proprio questo: “ Vorrei che i giovani si interessassero a questa mia storia unicamente per pensare, oltre a quello che è successo, a quello che potrebbe succedere e sapere opporsi, eventualmente, a violenze del genere”.
E allora chiediamoci perché occuparci del Giusti? La memoria dei Giusti serve come comportamento morale nella realtà contemporanea e può aiutare a superare barriere culturali e nelle loro storie ancora possiamo capire un punto fondamentale dell’uomo e quali siano gli strumenti con cui l’uomo reagisce contro il male».

Oltre all'incontro nel salone è stata allestita una mostra: Il racconto del Bene da Giovanni Palatucci a Giorgio Perlasca. Immagini di Perlasca per ricordare i 25 anni dalla sua morte. Diciasette immagini sulla storia del ghetto Lodz: la favola amara. Sullo sfondo una foto del treno del Binario 21 del memoriale della Shoah di Milano a ricordarci il male peggiore del mondo: l’indifferenza.