Non ci sta Giovanni Molinaro. L’ex sindaco di Calvi rintuzza le accuse del sindaco Rocco e chiarisce il suo punto di vista. A cominciare dalla vicenda della piscina.
«Credo sia noto a tutti che il finanziamento sia stato ottenuto dalla mia amministrazione. E che parlare in maniera strumentale del contenzioso sia un espediente per confondere le acque. Basti pensare che la tensostruttura, affidata per 150mila euro, è stata stimata dal ctu per un valore di 240mila. Consentendo una transazione senza alcun esborso per le casse dell’Ente».
Secondo l’ex fascia tricolore si sta parlando di «un fiore all’occhiello per Calvi e l’intero comprensorio. Un volano di crescita e sviluppo. Da ex amministratori ne siamo fieri. Ben venga, dunque, l’inaugurazione. Sperando - è l’avvertimento - che l’attuale compagine di governo non ne faccia una strumento di campagna elettorale con tanto di promesse occupazionali. Sminuendo così le reali opportunità che la struttura si porta dietro».
Molinaro non ha gradito il passaggio politico con «il richiamo a Ceppaloni: non capisco cosa volesse intendere il sindaco Rocco. Ritrovarsi in Forza Italia con Mastella ha permesso di rinverdire l’antica stima. Come una congiunzione astrale - è il riferimento filosofico - nella quale discepolo e maestro si ritrovano a discettare saggiamente dei sistemi politici e della necessità di superare il nichilismo imperante…».
Non manca un riferimento sulla situazione relativa ai conti: «Fino a marzo 2009 i bilanci di Calvi sono stati certificati dalla Corte dei Conti e, preventivamente, anche dal revisore. Il Comune è strutturalmente sano, con una bassa pressione fiscale per non tartassare i cittadini e senza far mancare mai servizi e opere. Viene invece da chiedersi come mai l’attuale amministrazione dal 2013 abbia inseguito spasmodicamente tutti questi debiti fuori bilancio, preventivamente per contenziosi non appellati fino al terzo grado di giudizio. Andando a produrre sentenze passate in giudicato con notevole nocumento per l’Ente. Perché i cittadini devono accollarsi il pagamento si sentenze per importi così notevoli? Oltretutto ricorrendo al Salva-Enti nonostante il parere non favorevole del revisore dei conti».
E ancora, sulle opere pubbliche «rese possibili, come quella per la discarica e le fognature, solo perché il governo Caldoro ha prorogato i termini. Altrimenti i fondi sarebbero stati persi, mentre tanti altri interventi - progettati e previsti nel piano triennale - non si capisce che fine abbiano fatto».
Infine, un passaggio personale: «Non capisco che senso abbia rivangare una vicenda penale che ha tramortito me e la mia famiglia, che oltretutto non auguro a nessuno. Nelle aule di giustizia, insieme al mio avvocato - rivendica Molinario - dimostrerò la mia estraneità alle accuse, perché non ho scheletri nell’armadio. Ho piena fiducia nella giustizia».