“I giovani hanno bisogno della musica per far crescere il cervello”. Sir Antonio Pappano torna nel suo Sannio con l'energia che lo caratterizza. E' la forza di chi crede in quello fa e lavora, attimo dopo attimo, per costruirlo.
«A Castelfranco c'è una serata di bella musica e una comunità che si riunisce intorno a questo”. Ci racconta tra una prova e l'altra con l'Orchestra Filarmonica di Benevento.
La prestigiosa bacchetta sta preparando il concerto tributo che, come ogni anno, tiene nel suo paese natale. Domani si va in scena e il Maestro ha solo pochi minuti perché la sua strada per il successo è una sola. Il lavoro, lo studio, la concentrazione e la crescita. Valori che trasmette a chi con lui collabora.
«Puntiamo sempre sulla qualità» prosegue parlando della serata in programma domani in piazza Del Vecchio. «E' una scelta coraggiosa e giusta per regalare al pubblico poesia, animo, passione».
Qualità sì, ma niente snobismo. «La cultura è tante cose. Non sempre e solo la Scala di Milano, Santa Cecilia o la filarmonica di Berlino. E' un insegnate che spiega ai bambini cosa è il ritmo. E' sapere chi è Beethoven ma anche chi sono i Beatles. E' conoscere Mozart ma anche i Rolling Stone. L'idea è tirare fuori sempre il meglio ma non dobbiamo essere snob».
Il piacere di regalare un po' della sua magia ai giovani musicisti del Sannio, l'Orchestra Filarmonica di Benevento e il pianista Luigi Borzillo.
Ma anche l'emozione di tornare a Castelfranco in Miscano. Il piccolo paese del Fortore dal quale partirono il papà Pasquale e la mamma Maria Carmela.
«Vorrei vedere un'Italia del Sud positiva. Conosco le difficoltà che ci sono ma occorre superarle. Tornare a Castelfranco è sempre un'emozione perché ci sono le memorie, i ricordi. E penso a tutte le persone che da lì sono partite e hanno lavorato con tanto sacrificio. Continuare ad esserci, anche con una presenza minima, mi fa sentire molto meglio».
Un artista speciale che anche quest'anno regalerà alla sua terra una serata davvero unica.
Mariateresa De Lucia