Nella serata di sabato 31 agosto, tra i numerosi eventi in programma per la rassegna Benevento Città Spettacolo, è andato in scena “Ipàzia” lo spettacolo teatrale diretto da Linda Ocone e prodotto da Tecla.
La pièce nasce dal testo di Roberta Dei Colli sulla vita di Ipàzia, filosofa, matematica e astronoma di Alessandria d’Egitto uccisa brutalmente nel 415 d.c. Una donna che voleva essere libera dai condizionamenti del tempo, bella ed estremamente colta, animata sin da bambina da una profonda curiosità. Era affamata di conoscenza Ipàzia, ma quel sapere che fu per lei unica ragione di vita, divenne nel pensiero gretto del tempo ragione di morte. Vilipesa, violata, il corpo ridotto a brandelli, i suoi resti dati alle fiamme da una folla inferocita. Muore così Ipàzia, aveva circa 50 anni.
All’interno del suggestivo Hortus Conclusus è il Capocoro, interpretato da Vincenzo De Luca, a guidare il pubblico tra i vari quadri di cui lo spettacolo si compone. Nel primo, Ipàzia bambina, interpretata dalla piccola e deliziosa Greta Ciampa, seduta alla fontana gioca con l’acqua circondata da leggiadre ballerine, ma giocare non le basta, tanti perché affollano già la sua giovane e fervida mente.
La scena si sposta poi nella zona del discobolo, dove il violino di Selene Pedicini e la cetra di Daniela Polito inondano lo spazio di magia, il coro alle spalle canta versi in greco antico accompagnando il pubblico nel luogo preferito di Ipàzia, la biblioteca. Ma è proprio qui, circondata dal suo amato sapere che ha inizio la sua fine.
Per l’ultimo quadro il pubblico viene guidato nello spazio eventi dove Ipàzia trova la morte. “lo spirito giace”, questa la battuta finale, ma il suo spirito aleggia e dal corteo che sfila in processione riappare Ipàzia bambina che, con il dito puntato verso le stelle, invita tutti a far
brillare, come brillano le stelle, quella vivace e sincera curiosità con cui tutti nasciamo e che, troppo sovente, dimentichiamo presi dagli affanni o, peggio, costretti dagli schemi. Ipàzia brilla di una luce che sa di intelligenza, di curiosità e di libertà e lo spettacolo è stato davvero
uno splendido omaggio a questa donna straordinaria. L’Hortus Conclusus è stata la scenografia naturale e perfetta per questa messa in scena densa di suggestione. Nonostante la concomitanza con altri eventi, che vedevano in scena artisti di spessore come <Peppe Barra, Eugenio Bennato e la Nuova Compagnia di Canto Popolare, le due repliche hanno registrato il sold out e il pubblico ha chiuso lo spettacolo con un lungo e convinto applauso. Appassionata e convincente l’interpretazione degli attori Stefania Aluzzi, Maria Rita Bianchini,
Francesca Castaldo, Vincenzo De Luca, Consuelo Giangregorio e Alda Parrella. Coinvolgenti le coreografie interpretate dalle ballerine del corpo di ballo di Saveria Cotroneo. Evocanti le voci del coro “Vox Armonica” accompagnati dal violino di Selene Pedicini, dalla cetra di Daniela Polito e dalle percussioni di Clemente Pennucci Molinaro. Accattivante la locandina creata da Valentina Leone, accurata l’organizzazione di Piergiulio Simone. Impeccabile e creativa la regia di Linda Ocone che dall’originario monologo scritto da Roberta Dei
Colli ha tratto questo intenso ed appassionante spettacolo.
"Ipàzia" registra il sold out e fa il pieno di applausi
La proposta in scena per il festival Città Spettacolo all'Hortus Conclusus
Benevento.