Ci vogliono talento, capacità, studio e determinazione per eccellere. Poi occorre magia, quella di chi ci mette il cuore, per incantare.
E' successo, ieri sera a Benevento, per la Carmen, balletto in due atti sulle musiche di Georges Bizet con la compagnia Balletto di Benevento e l'Orchestra Filarmonica di Benevento.
E' così che il Teatro Romano ha ripreso vita. Colmo. In ogni fila di tutte le gradinate e con gli spettatori fin giù, a pochi passi dalla scena.
Non un semplice sold out (registrato già dalle prime ore del pomeriggio) ma un'atmosfera complice, in cui il pubblico si è sentito parte. Una scena che non si ripeteva da troppi anni e che rende felici, inebriati dall'attesa.
E' già silenzio all'ingresso degli orchestrali. Eccoli sfilare ovattati e prendere posto.
Una scena resa ancor più significativa dalla cantastorie della meravigliosa Filarmonica beneventana, la giornalista e scrittrice sannita Melania Petriello.
Il pubblico, invitato ad accendere una candelina distribuita all'ingresso, l'ha ascoltata rapito.
Senza far alcun caso ai via vai di un microfono che ha fatto qualche bizza di troppo, ma incantato dalle sue parole. Dalla storia che ha saputo raccontare. La storia di un gruppo di ragazzi che hanno deciso di diventare artisti lottando contro la mancanza di occasioni e il noioso mantra della crisi. Ragazzi che hanno saputo osare, sfidando paure, pregiudizi e strade comode per realizzare un sogno: creare un'Orchestra. La loro Orchestra.
«Luce su una generazione» ha detto Petriello per presentare una compagine di grande bellezza formata da chi «ha saputo sporcarsi le mani. Credere nei proprio sogni anche a costo di sacrifici molto alti. Artisti che portano con sé un pezzo di cuore, che è lo strumento che hanno in mano, e sono in grado davvero di accendere le luci delle coscienze. Uomini e donne che si impegnano per quel famoso petrolio sul quale camminiamo che è la cultura».
Un racconto emozionante per svelare il significato stesso dell'Orchestra «... che si può cantare all'unisono».
Poi spazio alla musica. Nella prima parte della serata l'Orchestra Filarmonica di Benevento ha eseguito la seconda suite dell'Arlésienne di Bizet.
A condurla con energia un giovane ma già affermato direttore, Valerio Galli. Anche lui innamorato del progetto dell'Orchestra.
La sua guida dispensa sicurezza, talento, sensibilità d'artista. Ogni fibra del suo corpo dirige la Filarmonica. Ogni respiro è per aiutarli a cantare, per farli sentire parte di un unico strumento. E lui con loro. In una complicità di sguardi e di gesti, mai lasciati al caso.
Quindi il cuore della serata. La storia d'amore e morte per eccellenza: Carmen. Una storia vissuta sui piedi, nelle gambe, lungo le braccia, nel cuore dei suoi interpreti. Odette Marucci, splendida Carmen. Giovane stella sannita che ha saputo restituire al meraviglioso personaggio della sigaraia dell'opera di Bizet tutto l'ardore e la sensualità che la contraddistinguono.
E la star della serata José Perez, Don Josè, stella già nota e apprezzata che dopo aver lavorato nelle più prestigiose compagnie di danza ha conquistato anche il cuore del grande pubblico grazie al programma televisivo Amici di Maria De Filippi.
Sul palco del Teatro Romano, José Perez ha saputo incantare tutti con la sua meravigliosa energia. Un insieme di sensualità, passione e rigore. Su tutto la capacità di comunicare attraverso il corpo in ogni gesto, movenza e passo.
E Perez ha esordito, con questa Carmen, anche da coreografo, assistito da Renè De Cardenas. Sono sue, infatti, le coreografie splendidamente eseguite dalla compagnia Balletto di Benevento, direzione artistica di Carmen Castiello.
L'altra eccellenza della serata. Una compagnia davvero ricca di talenti. Giovani professionisti che hanno saputo coniugare, nei loro passi, modernità e tradizione danzando sulle scenografie di Pasquale e Pietro Meglio, e con i costumi curati da Antonella Fusco.
La serata ha ottenuto il patrocinio del Comune e della Provincia di Benevento, dello CSEN - Centro Sportivo Educativo Nazionale e della Fidapa Bpw Italy.
Mariateresa De Lucia
