“Scardinare l'idea di saccheggio spesso legata alle aree interne e valorizzarne, invece le potenzialità partendo dal loro patrimonio culturale”. E' il messaggio rilanciato da Vinicio Capossela, il cantautore di origini irpine, oggi protagonista a Benevento per un incontro con gli studenti ed uno spettacolo.
Un imput che arriva a margine di un incontro presso l’Auditorium di Sant’Agostino. Un’anticipazione dello spettacolo serale "Tra Maleventum e Beneventum", che riflette l'interesse dell’artista per la cultura arcaica e popolare di Irpinia e Sannio.
L'appuntamento, promosso dall’Università del Sannio, dall’Accademia di Santa Sofia e dal Conservatorio “N. Sala” di Benevento è stato moderato dalla professoressa Aglaia McClintock dell'Unisannio e dalla direttrice artistica dell'Accademia di Santa Sofia, Marcella Parziale. In apertura i saluti del Rettore Gerardo Canfora.
Un momento per esplorare due temi di rilevanza culturale e storica: il potere unificante della musica e della cultura come strumenti per la comprensione reciproca.
E Capossela racconta le sue aree interne “terra degli avi” in cui si ritrovano “spunti simili a quelli del mito”.
Nel tentativo, che considera un'importante sfida, “di unire le generazioni attraverso la cultura”.
