I numeri tra incassi e presenze (oltre 40 mila in 5 anni) ma soprattutto le persone. Lo staff che in questi anni ha lavorato al festival. Li mette in evidenza Giulio Baffi, direttore artistico della 36esima edizione di Benevento Città Spettacolo (in programma nei primi due fine settimana di settembre). Ma soprattutto li ringrazia senza dimenticare il pubblico che lo ha premiato nella sua esperienza al timone della più importante manifestazione culturale del Sannio.
Questo, infatti, sarà il 'suo' sesto festival. L'ultimo, probabilmente. E allora nella conferenza inaugurale della manifestazione si legge anche un'atmosfera di saluto, di grande emozione e commozione.
L'assessore alla Cultura Raffaele Del Vecchio comincia facendo il punto su “tagli e ritardi” per i finanziamenti. Quest'anno connessi anche al passaggio elettorale della Regione Campania.
«E' un programma ricco e articolato” ha poi spiegato. «Con un bell'incontro tra il teatro nazionale e il contributo del territorio. Nuovi luoghi ospitano gli spettacoli. Il complesso dei Santi Quaranta, di cui Raccontami Benevento narrerà la storia e quella dei volontari che l'hanno recuperato, e gli scavi dell'Ospedale Fatebenefratelli».
Poi il connubio con il Premio Strega. «Da anni la tappa di partenza del riconoscimento letterario è a Benevento. Non è sempre stato così. E per Città Spettacolo lo raccontiamo attraverso i suoi protagonisti. Ma quest'anno facciamo di più. Vogliamo stimolare la passione per la parola scritta e lo faremo con un laboratorio di scrittura creativa che spero possa proseguire anche nelle prossime edizione. Un progetto elaborato da Melania Petriello che si terrà in uno dei quartieri più popolari della città, al Piccolo teatro Libertà».
E seguendo un percorso già iniziato il festival lavora per l'accessibilità. «Oltre a rinnovare la nostra collaborazione con l'associazione italiana ciechi e ipovedenti (n.d.r. con degustazioni e mostre tattili) quest'anno proveremo a rendere accessibile il festival anche a chi ha problemi di sordità con la collaborazione con l'unione italiana sordi eLis. Per loro ci sarà uno spettacolo teatrale interamente con la lingua dei segni».
Quindi spazio al cartellone nelle parole di chi l'ha pensato, Giulio Baffi. Spazio ai miti, agli eroi e alla gente comune, tema del festival 2015 che per il direttore artistico sono: «le ansie e lo specchio del nostro tempo che tende anche a confondere la gente comune con gli eroi e costruisce miti avendone necessità. Ne mettiamo insieme alcuni esempi perchè il teatro è un importante filtro della nostra realtà. I miti sono Giuseppe Verdi, a cui è dedicata l'apertura del festival con il Conservatorio. Le tre prime del festival ci raccontano degli eroi con l'Orestea che a Benevento sarà rappresentata in un'unica soluzione. Tre spettacoli che iniziano all'imbrunire per finire nella notte e per raccontare l'intero percorso drammatico e drammaturgico dei grandi eroi lontani. L'altra prima 'Leggero ma non troppo' parlerà del mito di Cole Porter con uno spettacolo del Conservatorio. E poi c'è la gente comune nella prima dello spettacolo di Luciano Melchionna».
Spazio poi ai diversi protagonisti del festival che hanno raccontato, in conferenza, le loro proposte. Qui il programma completo dell'evento.
Mariateresa De Lucia