"Se non mi stancherò di cercare e cercare scoprirò le mie origini segrete". Così scriveva James Douglas Morrison in un verso che, per OverDoors, nuovo disco del trombettista beneventano Luca Aquino, sembra una predizione.
Al suo Riverberi, il direttore artistico, jazzista tra i più apprezzati della scena internazionale attuale, ha affrontato un viaggio nel tempo mescolando suoni nuovi a ricordi. Passato e presente tra le note che diventano poesia.
Un concerto importante non solo perché presentare l'ultimo lavoro nella propria città é sempre emozionante, ma anche perché ha rappresentato una delle punte più alte del Festival Riverberi 2015 che Aquino firma e organizza insieme ad un gruppo di amici appassionati/volontari.
Un lavoro che, senza alcun sostegno pubblico, non è certo semplice da portare avanti.
"Sono contento di essere qui. Riverberi é un festival meraviglioso, con uno staff magnifico e una splendida accoglienza" scherza così prima di cominciare e poi torna immediatamente al punto "senza di voi non c'è l'avremmo fatta ma per il prossimo anno... non so se lo organizzeremo.... ci dovete convincere".
Non sono solo i finanziamenti che servirebbero ad una realtà così bella, piuttosto occorrerebbe la politica capace di creare opportunità. In quel caso Riverberi potrebbe continuare a brillare e diventare, giorno dopo giorno, anno dopo anno, un patrimonio comune da custodire e far crescere.
Un'opportunità per la città che, come é accaduto ieri, ha vissuto nei giardini della Rocca dei Rettori, un momento davvero speciale.
Un doppio live tutto sannita. Prima il rap travolgente di Shark Emcee poi spazio al concertone di Aquino.
Un'ora e mezzo più il bis per ripercorrere e rileggere le note ispirate alla band di Venice Beach.
Uno spettacolo live di fortissimo impatto. Studiato in ogni dettaglio dalle ipnotiche proiezioni alle spalle dei musicisti alle luci che, nel giardino della Rocca, riuscivano a creare preziosi giochi tra i rami degli alberi.
"Non sono cover ma un tributo" annuncia ancora Aquino prima di cominciare per presentare il live di “OverDoors” (progetto discografico prodotto dalla Tuk Music di Paolo Fresu).
Poi con Antonio Jasevoli alle chitarre, Dario Miranda al basso e Lele Tomasi alla batteria, spazio solo al ritmo, alle note, ad arrangiamenti capaci di misurarsi con brani simbolo della storia del rock.
E come dicevamo all'inizio dal lavoro di Aquino traspare tutto l'innamoramento delle origini per il Re Lucertola.
La carica é decisa ma basta davvero pochissimo e le atmosfere tornano soffuse e delicate.
C'è tutto il tempo per ascoltare il soffio, che arrivi dalla tromba di Aquino o da un ritmo fischiettato. E lo spettro degli sciamani é presente e si avverte costante, sempre capace di aprire le porte della percezione.
É un viaggio fantastico che occorre vivere fino in fondo. In una serata speciale, ciliegina sulla torta di Riverberi 2015.
Mariateresa De Lucia