Le storie del Premio Strega affascinano il Teatro Romano

A Benevento serara di presentazione dei sei autori finalisti alla 74esima edizione del Premio

le storie del premio strega affascinano il teatro romano
Benevento.  

 

Le vite dello Strega al tempo del coronavirus si fanno più intimiste. Da anni i libri del più importante premio letterario italiano non parlavano così tanto dell'uomo.
Analisi che fanno riflettere, capaci di trasmettere emozioni che regalano vita.
Si sono raccontati sul palco del teatro Romano di Benevento  gli autori finalisti del Premio Strega.
Pronti a questo scambio ormai tradizionale tra l'energia delle parole e la città del liquore color zafferano da cui tutto ha avuto origine.
Lo stesso giallo, nelle poetiche ginestre del giugno inoltrato, ha colorato il teatro che ha ospitato i sei scrittori in gara alla LXXIV edizione del premio.
Salutati dal sindaco Clemente Mastella che come sempre ha chiesto che Benevento possa ospitare la finale della manifestazione, presentati da Gigi Marzullo per la prima volta gli autori si sono fatti lettori dei propri scritti prima di raccontarli al pubblico.

Dalla linearità chirurgica nell'affrontare il dramma di essere sieropositivi di Jonathan Bazzi in Febbre (Fandango Libri) alla scrittura dal fascino inesorabile di
Gianrico Carofiglio in La misura del tempo (Einaudi editore) capace di esplorare il paradosso della memoria.
La casuale attualità di Gian Arturo Ferrari nel sul Ragazzo italiano (Giangiacomo Feltrinelli Editore) che insegna a guardare avanti e ispira a reagire quando ce n'è più bisogno.
Dai meandri bui della mente esplorati da Daniele Mencarelli in Tutto chiede salvezza (Libri Mondadori) alle asprezze del carcere di Nisida raccontato dall'angolo di visione singolare di Valeria Parrella in Almarina (Einaudi editore).
E infine le misteriose acrobazie per rimanere immobili descritte
Da Sandro Veronesi ne Il colibrì (La Nave di Teseo).
Sul palco naturalmente le anime del Premio Strega: Giuseppe D'Avino, presidente di Strega Alberti che alle sollecitazioni di Mastella risponde: mai dire mai. E descrive una serata che dimostra l'energia e la coralità del premio che non si è fermato neanche per questa pandemia.
"Siamo riusciti in extremis ad organizzare questo premio che è davvero ricco di libri splendidi- ha aggiunto Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci- abbiamo bisogno della parola degli scrittori".
Infine spazio anche ad Isabella Pedicini parlare del progetto Stregonerie, ideato con Melania Petriello e che porta i successi del Premio Strega a Benevento tutto l'anno, con incontri presso lo stabilimento Strega Alberti.