Si è concluso oggi il Convegno Internazionale sui Codici Musicali Beneventani dopo intense giornate di lavoro a cui hanno partecipato ben diciotto relatori provenienti dalle più prestigiose università italiane e straniere come quella di Harvard, di Cincinnati, del Texas, della Sorbonne di Parigi, e dell’Accademia di Scienze Austriache di Vienna. Benevento, in queste tre giornate, conquista la scena nel mondo grazie alla sinergia tra il Conservatorio di musica “Nicola Sala” e la Curia Arcivescovile di Benevento. Mesi di intenso lavoro organizzativo tessuto da Mons. Mario Iadanza Direttore della Biblioteca Capitolare e da Paolo Scarnecchia docente di storia della Musica al Nicola Sala sapientemente coadiuvato dai colleghi Fabrizo Fancelli e Francesca Menchelli. Di grande pregio le relazioni della seconda giornata svolte dagli Ambasciatori nel mondo del canto Beneventano Angelo Rusconi che ha trattato il tema San Michele Arcangelo nella liturgia del canto ambrosiano e beneventano; Alessandro De Lillo sulle varianti di area beneventana dal Sextuplex; Gianluca Bocchino sugli studi della notazione beneventana e il caso Baralli. Vi è stata poi la presentazione a cura di Giovanni Conti del Volume di T. Forrest Kelly “Il Canto beneventano”. Alla ripresa dei lavori Marco Palma ha tracciato le linee del futuro della musica beneventana e Nicola Tangari sul raffronto tra Montecassino ed il canto beneventano. La giornata si è conclusa con gli interventi di Luisa Nardini dell’University of Texas, Matthew Peattle dell’University of Cincinnati e Thomas Forrest Kelly dell’Harvard University, incentrate sugli aspetti semiologici ed archeologici della notazione beneventana. Sabato le conclusioni del Convegno di studi “Laus musicae” dopo gli interventi di Oliver Gerlach, Richard Gyug, Katrina Livljanic’ e Gionata Brusa, affidate al Direttore del Conservatorio Giuseppe Ilario e al Presidente Antonio Verga. Il Direttore nel ringraziare tutti relatori ha voluto sottolineato l’alto livello artistico e musicale del convegno con queste parole: “Queste tre giornate di studio – ha precisato il direttore Ilario - hanno messo in evidenza gli aspetti e le peculiarità di una immensa documentazione medioevale che ha influenzato non solo la storia del ducato longobardo di Benevento ma di tutto l’Italia Meridionale. Intendiamo proseguire su questa strada – ha concluso il Direttore – nella consapevolezza che questi appuntamenti sono di stimolo per i nostri studenti che si avvicinano allo studio di una materia complessa ma allo stesso tempo affascinante”. Le conclusioni della tre giorni sono state illustrate dal Presidente Antonio Verga che ha inteso sottolineare, nel saluto finale ai relatori e al numeroso pubblico che ha seguito i lavori, tre aspetti fondamentali. “La centralità nel mondo della cultura musicale beneventana ci suggerisce innanzitutto – queste le parole introduttive del Presidente Antonio Verga – di tutelare e valorizzare adeguatamente tutte le tradizioni culturali e le eccellenze artistiche presenti sul territorio sannita; compiere ogni sforzo per sostenere e promuovere gli studi in questo settore da parte degli studenti del Conservatorio incentivando le ricerche con apposite borse di studio messe a disposizione da parte delle Istituzioni, enti e dal tessuto imprenditoriale e produttivo. Il terzo impegno del Conservatorio – ha concluso il Presidente Verga – è rappresentato dal rafforzamento del dialogo con la Curia Metropolita guidata da S.E. l’Arcivescovo Felice Accrocca a cui vanno i nostri ringraziamenti che si uniscono quelli per Don Mario Iadanza per la sua preziosa ed insostituibile collaborazione, con gli auspici di poter progettare insieme nuove iniziative e proposte, nell’esclusivo interesse dei tanti giovani, che in questi giorni hanno testimoniato con la loro
presenza, l’interesse per le tematiche che interessano anche gli usi, i costumi e le trasformazioni della società”.
In città gli ambasciatori del canto beneventano
Per la conclusione del convegno internazionale di studi Laus Musicae
Benevento.