La politica fra essere e avere, la lectio magistralis di Galli

Giovedì alle 15, per il Festival Filosofico del Sannio

Benevento.  

“Quale ricchezza? La ricchezza di chi? La politica fra essere e avere”. E' il tema della lectio magistralis dello storico delle dottrine politiche Carlo Galli in programma giovedì (14 marzo) alle 15, al Teatro San Marco, per il nono appuntamento del 5° Festival Filosofico del Sannio, organizzato dall’Associazione culturale filosofica “Stregati da Sophia”.
Si cercherà di individuare i diversi tipi di ricchezza, frutto di diversi investimenti esistenziali e di diversi assetti sociali. Si analizzerà: la ricchezza del denaro, che è generata da un rapporto diretto o indiretto con il lavoro, e che è rivolta al perseguimento dell’utile. La sua figura storica più potente è il capitalismo, con le sue imprese gigantesche. La ricchezza del potere, che è la concentrazione in alcune persone o in alcune istituzioni della capacità di comandare e di ottenere ubbidienza; è la politica, generata dalla esigenza umana di organizzarsi e di articolare all’interno e di proiettare all’esterno la forza e la volontà del gruppo organizzato. Le sue figure storiche sono nella modernità lo Stato; la sua forma legittima è la democrazia; la sua forza è la burocrazia e lo strumento militare. La ricchezza della virtù, che è l’esercizio di una disciplina del comportamento, fondata sull’adesione consapevole del singolo e della collettività a valori morali o religiosi; è la dimensione del dovere, del superamento dell’utile, e implica l’amore, la dedizione, l’ascesi. La ricchezza dell’arte, che è la capacità di esprimere l’immaginazione, l’emozione, la tensione a un mondo diverso da quello in cui si vive; è un trascendimento di sé che interessa i sensi (estetica) nella prospettiva della costruzione di un “universale sensibile” di libera fruizione. La ricchezza del sapere, che è la scienza, l’applicazione metodica della ragione umana alla conoscenza delle cause dei fenomeni. La scienza può essere tanto sapienza, orientamento del soggetto su se stesso, raffinamento analitico di sé, cura di sé; quanto può essere rivolta al dominio della natura esterna, e in tal caso il sapere precipita nella tecnica. Per ciascuno di questi tipi di ricchezza devono essere poste alcune domande. Un certo tipo di ricchezza è ascrivibile all’essere, cioè al soggetto che ha in se stesso la capacità di sussistere, oppure è ascrivibile all’avere, alla esigenza di possedere beni esterni. Inoltre, quella ricchezza è concentrata nel singolo soggetto, in pochi soggetti, o è distribuibile fra tutti e per tutti? E’ un tipo di ricchezza che implica dominio, alienazione e strumentalizzazione, o che presenta contraddizioni intrinseche? Oppure è una ricchezza liberatoria, che fa crescere il singolo e la società? In che rapporto sta un tipo di ricchezza con gli altri tipi? Di conflitto, di esclusione, di convivenza, di gerarchia?
Si mostrerà anche a grandi linee lo sviluppo storico interno di ciascun tipo di ricchezza – il passaggio da una forma produttiva a un’altra, da un assetto politico a un altro, da un sapere scientifico a un altro –, e inoltre si vedrà come nel corso della storia le società abbiano diversamente valutato i diversi tipi di ricchezze, come cioè le abbiano gerarchizzate le une rispetto alle altre – dalla “società trinitaria” alla società democratica e al neoliberismo –, come ne abbiano fruito attribuendo a esse ruoli diversi. Infine, si tratta di capire – su queste basi – come le diverse forme di ricchezza funzionino oggi, quali siano i loro ruoli sociali, quale sia la loro gerarchia, quali le loro interne contraddizioni. Al riguardo è auspicabile che sia il pubblico a provare a fornire qualche linea di riflessione, sulla base della griglia concettuale fornita.
L'appuntamento sarà introdotto da Carmela D’Aronzo, presidente dell’Associazione culturale filosofica “Stregati Da Sophia”, modera Antonella Tartaglia Polcini, docente di diritto civile- Università degli studi del Sannio.