Rita Forte: "L'amore è nella vita reale, non su internet"

L'attrice ha portato in scena con Pietro Longhi la commedia "C'è sempre un'altra possibilità"

Benevento.  

Due ore di allegria per un appuntamento che vuole essere spensieratezza e svago. Pochi spettatori, purtroppo, per 'C’è sempre un’altra possibilità', celebre commedia dell’autore americano Sam Bobrick, in scena al Teatro De Simone per Benevento Città Spettacolo Teatro, la rassegna promossa dal Comune di Benevento per la direzione artistica di Renato Giordano.

Pietro Longhi e Rita Forte con Antonia Di Francesco e Giuseppe Abramo (scene Lollozolloart, costumi Lucia Mariani) per la regia di Maria Cristina Gionta affrontano la vita di coppia in una serie di quadri dedicati ai rapporti d’amore declinati secondo i ritmi della frenetica società contemporanea.

“C’è sempre un’altra possibilità, nella vita come in teatro” dice Rita Forte amatissima dal pubblico come pianista e cantante volto noto del programma Tappeto Volante di Luciano Rispoli.

“Occorre saper cogliere l'altra possibilità” sottolinea l'attrice insieme a Longhi che rimarca: “La commedia parla delle difficoltà di oggi di incontrare la persona giusta. Spesso accade tramite internet e i social e anche da questa ricerca nasce l'ironia di questo spettacolo”.

“Nella vita però – ammonisce Rita Forte – io non credo che la persona giusta si possa trovare così... occorre conoscersi per davvero”.

E sulla scena è una caccia alla preda, al 'maschio' da catturare e condurre al matrimonio. “Personaggi diversissimi da noi nella vita ed è per questo che ci divertiamo tanti a rappresentarli” spiegano ancora i due attori.

“Il pubblico trova la commedia moderna, con un linguaggio contemporaneo e ritmi veloci” aggiunge ancora Longhi “e il pubblico si riconosce nelle vicende, seppur paradossali che andiamo a rappresentare”.

Parlando invece proprio del momento difficile che vive l'arte “il teatro – dice Forte – purtroppo oggi soffre ma amo trasmettere emozioni sia in palcoscenico che quando faccio i concerti”.

“E' un momento di disorientamento. C'è un disinvestimento per tutto il sistema culturale – rimarca Longhi – purtroppo dura da troppi anni e occorre un antidoto per farlo ripartire”.