Città Spettacolo Teatro parte da "La musicista di Auschwitz"

Alle 18, al Teatro De Simone, in scena la compagnia Teatro Eidos

Benevento.  

Prende il via questo pomeriggio, alle 18 al Teatro De Simone di Benevento, la rassegna invernale “Città Spettacolo Teatro”, per la direzione artistica di Renato Giordano.
La prima proposta in scena celebra la Giornata della Memoria con lo spettacolo della Compagnia Teatro Eidos “La musicista di Auschwitz”, liberamente ispirato a “La ragazza con la fisarmonica” di Esther Béjarano, scritto e diretto da Virginio De Matteo con Mimmo Soricelli e Raffaella Mirra, Eduarda Iscaro – fisarmonica, Vincenzo Matteo – chitarra, Claudio Mirra – scenografia, Nico Celli – costumi, Ada De Matteo - luci e fonica.

Esther è una giovane ebrea tedesca che sopravvive ad Auschwitz grazie ai sui studi in musica. Arrivata nel lager le chiedono: “Cosa sai fare?”, e lei: “Suono il piano”.
Le danno una fisarmonica e la inseriscono nell’orchestra del campo di Auschwitz, dove sopravvive fino all’arrivo dei Russi.
Lo spettacolo narra le vicende della sua vita, dall’adolescenza alla deportazione fino alla liberazione; per passare all’approdo in Palestina e al suo ritorno in Germania, dove riprenderà la sua carriera di musicista.

Esther è un’artista, una donna del novecento, libera nel suo protagonismo femminile, praticato più che rivendicato. Lei, che ha perso o abbandonato più patrie, ha sempre trovato la forza di ricominciare una nuova vita fondata sulla musica, sull’antifascismo e sull’amore verso la famiglia e gli amici disposti a condividere con lei le battaglie politiche; ha sempre trovato la forza per lottare contro l’intolleranza, la discriminazione e l’esclusione. Il racconto della sua vita, recitato dagli attori, è intervallato da musiche e canzoni del ventesimo secolo, eseguite dal vivo. Una fisarmonica e una chitarra conducono lo spettatore in un mondo dalle sonorità ancestrali, dove trovano la loro genesi la musica popolare e la musica colta del novecento. Un modo coinvolgente per raccontare e per non dimenticare una delle tragedie più immani del secolo scorso.