La Biblioteca della Fondazione Gerardino Romano, con il Progetto “47 morto che parla. La legalità secondo Totò”, vuole incentivare la lettura e gli approfondimenti tematici legati all’educazione civica.
Il Progetto è stato considerato meritevole del contributo dalla Regione Campania Uod Promozione e valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche, che ha lanciato un bando di animazione bibliotecaria finalizzato a garantire un’ampia partecipazione popolare e una maggiore consapevolezza sull’importanza dei servizi bibliotecari territoriali.
Miseria e Nobiltà è un'opera teatrale portata a cinema: i movimenti, i passaggi ed i dialoghi sono direttamente derivati dal mondo del teatro e lo stesso regista Mario Mattoli, tende a rimarcare come si tratti di una commedia teatrale in più occasioni fino al fantastico epilogo finale di Totò Felice “Sì, figlio mio, sono tuo padre... che ha passato tanti guai, tra la miseria vera e la falsa nobiltà. Torno nella miseria, però non mi lamento: mi basta di sapere che il pubblico è contento”.
La mimica e la gestualità di Totò restituiscono alla storia del cinema un Felice Sciosciammocca novello Pulcinella, che riesce a far sorridere nell' affrontare la miseria e a far riflettere nel confronto con la nobiltà, un personaggio che non ha forse pari nel panorama cinematografico italiano, ripreso ed imitato da molti, amato da tantissimi, esempio inarrivabile pur mai davvero apprezzato dalla critica del tempo.
In un’altra scena del film, quella della famosa lettera che Totò scrive per conto di un suo cliente, l’attore napoletano pronuncia queste parole: “Bravo! Bravo! Viva l’ignoranza! Tutti così dovrebbero essere…E se ha dei figliuoli, non li mandi a scuola…per carità!…Li faccia vivere nell’ignoranza…” Parole che, nella loro apparente comicità, denunciano la condizione di chi non ha consapevolezza del fatto che la propria ignoranza costituisce un aspetto della propria debolezza.
È difficile non leggere tra le righe di questa battuta una severa critica che Totò rivolge non a coloro che sono ignoranti, ma a coloro che mantengono nell’ignoranza chi, invece, avrebbe diritto ad essere istruito.
Redazione Bn