Sette anni di attesa: il documentario, il libro

Il racconto attraverso le immagini curato da Valerio Vestoso, giovane regista beneventano

L’introduzione del libro è del vescovo di Cerreto Sannita, Telese e Sant’Agata de’ Goti Domenico Battaglia..

Guardia Sanframondi.  

 

«Più forte è l’amore, più grande è il dolore. Solo chi ama sa soffrire. Alla comunità guardiese. Nella sofferenza, i rapporti riacquistano senso e vigore»

Si apre con queste emozionanti parole il cofanetto che racchiude sette anni di attesa, documentario di Valerio Vestoso, giovane regista beneventano, prodotto dal Centro studi sociali Bachelet Onlus in collaborazione con la Basilica parrocchiale Santa Maria Assunta e San Filippo Neri. Il documentario, presentato pubblicamente nell’«Ave Gratia Plena» a Guardia Sanframondi, attraverso un incontro che ha visto gli interventi di antropologi, giornalisti, studiosi, rappresenta un punto di partenza per una riflessione profonda sull’essenza stessa dei Riti settennali di Penitenza.

«Si tratta di un documentario di 48 minuti e di un libro che raccoglie varie testimonianze di Don Fausto Carlesimo, rettore emerito della Basilica dell’Assunta che ha dedicato tante pubblicazioni ai Riti, Amerigo Ciervo, docente di Storia e Filosofia, Silvio Falato, cultore di storia e linguistica.

L’introduzione del libro è del vescovo di Cerreto Sannita, Telese e Sant’Agata de’ Goti Domenico Battaglia. Inoltre ad essere presente è anche una vera e propria catechesi di preparazione svolta dal vescovo di Sessa Aurunca Orazio Francesco Piazza.

Sette anni di attesa rappresenta la comunità stessa che si racconta svelando a tutti il senso intimo e comunitario della festa settennale e della penitenza collettiva. Non è un film bensì il primo documentario sui riti che non dovrebbe mancare nelle librerie di ogni guardiese. Ma è anche un’occasione per avvicinarsi con lo spirito giusto verso tale manifestazione fideistica così particolare per coloro che la vivono per la prima volta. Oppure può essere un documento- ricordo per rievocare a chi vive fuori le proprie radici» afferma Patrizia Lombardi, presidente del Centro Studi Bachelet Onlus.

Redazione Bn